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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Sciacca

Salgono a trenta i cani avvelenati, Oipa: "Regione e Comuni smettano di chiudere gli occhi"

Le guardie zoofile stanno infatti perlustrando la zona alla ricerca degli altri randagi che mancano all’appello

Trenta cani morti avvelenati a Sciacca, altri due al Villaggio Mosè e purtroppo si tratta di un bilancio provvisorio. Le guardie zoofile Oipa Agrigento stanno infatti perlustrando la zona alla ricerca degli altri randagi che mancano all’appello. Una strage senza precedenti che ricorda quella avvenuta solo un anno fa presso la Valle dei Templi.

“Riteniamo che gli effetti dell’atto dell’Assessorato della Salute della Regione Sicilia del novembre scorso e della circolare dell’Asp di Agrigento che, da una parte prevedono sanzioni per chi, privato o associazione, prelevi e microchippi i cani randagi del territorio, dall’altra non garantiscono il rispetto di tutta una serie di obblighi che Comuni e Asp hanno per legge, lasci spazio ad una zona d’ombra nella quale coloro che non tollerano i cani randagi mettono in atto gesti illegali e di una crudeltà inaudita condannando animali senza colpa ad una morte atroce – evidenzia Laura Samaritano, delegata Oipa Agrigento e coordinatrice guardie zoofile Oipa Agrigento – Ricordiamo che molti Comuni non hanno convenzioni con canili o le hanno per un numero limitato di cani, a fronte di un elevatissimo numero di richieste che quotidianamente vengono inoltrate dai cittadini. Regione e Comuni devono quindi guardare in faccia la realtà del randagismo in tutte le sue sfaccettature e applicare la normativa vigente nella sua interezza, oltre a prevedere rigorosi controlli per garantire che venga rispettata. 

L’Oipa ha inviato ai sindaci di Sciacca e Agrigento una segnalazione urgente per richiedere l’immediata apertura di un’indagine in collaborazione con le autorità competenti e la bonifica dell’area in cui sono stati rinvenuti i cani avvelenati.

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