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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sbarchi "fantasma", Patronaggio alla Camera: "Sono il vero pericolo"

Il procuratore, davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, ha parlato anche dei rapporti fra trafficanti di vite e le Ong: "Non abbiamo avuto la prova di collusioni"

Ha parlato anche di sbarchi "fantasma" - durante l'audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera - il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. "E' un vero pericolo, è gente che si sottrae a qualsiasi tipo di identificazione. E' gente che entra in Sicilia e poi parte per l'Europa e non sappiamo più che fine fa - ha spiegato Patronaggio - . Alcuni dei terroristi degli atti compiuti in Francia, Olanda e in Germania sono entrati dalla porta Sicilia. Attenzione! Io lì vedo dei problemi".  Per il procuratore di Agrigento si è fatto però abbastanza. "A fronte della diminuzione degli ingressi abusivi degli immigrati e a fronte degli sbarchi che sono diminuiti, percentualmente, sono aumentati invece gli arresti per favoreggiamento e per reingresso di chi è indesiderato. Vuol dire che la repressione ha funzionato. Tre anni fa, quando ci siamo occupati di questo problema degli sbarchi 'fantasma', le coste non erano presidiate, le nostre difese erano quelle della seconda guerra mondiale ed erano state sostanzialmente smantellate - ha evidenziato - . Le Prefetture hanno fatto poi un lavoro di controllo del territorio, delle coste, l’Arma dei carabinieri si è molto impegnata e abbiamo questi risultati che sono incoraggianti, ma che non risolvono il problema e non risolvono la pericolosità del problema".

I veri rischi 

Il procuratore Patronaggio ha sottolineato che la pericolosità è data "sia dalla composizione etnica" di chi segue questa strada per raggiungere l'Europa, sia perché a bordo spesso chi sono "soggetti che hanno problemi giudiziari e che, astrattamente, potrebbero essere collegati" a gruppi terroristici o all'Isis. "Chi va sui gommoni fantasma, che generalmente arrivano dalla Tunisia - ha detto Patronaggio - è evidente che vuole sottrarsi ai controlli, anche perché va tenuto conto che tra la Sicilia e Tunisi c'è un traghetto due volte a settimana".

Sbarchi calati

Sui requisiti di "straordinaria necessità e urgenza" del decreto sicurezza bis, i dati di Agrigento indicano che "dagli 11.159 migranti sbarcati nel 2017 si è passati ai 1.084 del primo semestre di quest'anno. E quelli soccorsi dalle Ong rappresentano una porzione insignificante" - ha spiegato Patronaggio che ha definito "condivisibile" l'obiettivo del provvedimento di "contrastare più efficacemente i trafficanti di uomini con le intercettazioni preventive ed il potenziamento delle operazioni sotto copertura. Ma ci sono criticità sull'illecito amministrativo introdotto dall'articolo 2 del decreto: la norma pone problemi di raccordo con il diritto internazionale e con la normativa interna". "Mentre si agitava il caso della Sea Watch 3, negli stessi giorni in silenzio oltre 200 migranti sono sbarcati con vari mezzi, salvataggi di Guardia di finanza e Guardia costiera o barchini" - ha ricordato, davanti le commissioni riunite, il procuratore di Agrigento - .

Trafficanti e Ong? Accordi non provati

"Non abbiamo avuto la prova di collusioni fra trafficanti di esseri umani e le Ong. Questo non significa che non si siano registrate o che non si possano registrare. Che non deve essere limitato ad un semplice contatto, tipo una telefonata, ma deve esserci una comunicazione del tipo: 'Stiamo facendo partire migranti, avvicinatevi e prelevateli' - ha spiegato - . Ci sono indagini in corso sulla zona Sar (Ricerca e soccorso) libica che funziona solo in relazione all'accordo con l'Italia e senza l'apporto dell'Italia non sarebbe presidiata" - ha aggiunto - . La Libia non può essere considerata 'porto sicuro' e dunque non si può respingere verso quel Paese".

La legge del mare   

"Già il testo unico sull'immigrazione faceva salvo tutti gli atti di salvataggio comunque prestati. Abbiamo avuto, purtroppo, un periodo in cui pescatori, per non avere problemi, hanno tirato avanti e non ha visto. L’abbiamo registrato e in alcuni casi portati anche a giudizio. La legge del mare, fortunatamente, è una legge condivisa e dunque sono episodi rari, tuttavia è chiaro che la vita umana viene prima di ogni considerazione" - ha detto il procuratore Patronaggio sempre durante l'audizione alla Camera - .

Rapporti fra Procure

Sul rapporto fra le procure circondariali e le direzioni distrettuali antimafia, il procuratore di Agrigento ha spiegato: "Con tutta onestà devo dire che i mezzi di investigazione che hanno le procure distrettuali sono superiori rispetto a quelle delle procure circondariali. E' chiaro però che non ogni ingresso rappresenta un'associazione per delinquere, ci vuol buon senso e misura. Se noi ipotizziamo, sempre e comunque, che dietro ogni ingresso vi è un'associazione è chiaro che è sempre competenza della distrettuale". 

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