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Cronaca

Attestò falsamente di aver lavorato, condannato dalla Corte d'Appello

Salvatore Virgilio, di Agrigento, è stato condannato per falso in scrittura privata, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, sostituzione di persona, furto, calunnia e minaccia

 

La prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo ha confermato la condanna di Salvatore Virgilio, pluripregiudicato di Agrigento, 67 anni, ad due anni e due mesi di reclusione per i reati di falso in scrittura privata, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, sostituzione di persona, furto aggravato, calunnia e minaccia grave.
 
Secondo quanto emerso dal processo, l'imputato avrebbe creato cinque lettere false apparentemente riconducibili alla società Cm Frutta srl di Pietro Ciulla di Agrigento, con le quali attestava di aver svolto attività lavorativa alle dipendenze della ditta. Questi manoscritti il Virgilio li avrebbe presentati poi all'autorità giudiziaria ed agli organi del servizio sociale di Agrigento, che sovrintendevano l'affidamento in prova dello stesso Virgilio, quale misura alternativa alla detenzione per altri fatti. 
 
Il Virgilio, inoltre, è stato condannato per calunnia avendo accusato ingiustamente Alfonso Ciulla, rappresentante legale della Meridiana Frutta srl, società subentrata nelle more alla Cm Frutta, di omissioni contributive per prestazioni lavorative non rese effettivamente, nonché di minaccia grave nei confronti di Pietro Ciulla, reo quest'ultimo di non aver voluto attestare falsamente all'autorità giudiziaria la persistenza del rapporto di lavoro successivamente alle dimissioni volontarie del Virgilio. 
 
La sentenza di secondo grado ha confermato, altresì, la condanna del Virgilio al risarcimento del danno a favore della parti civili costituite Alfono Ciulla e Pietro Ciulla. Le parti civili sono state difese dall'avvocato Alberto Seggio.
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