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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'attacco a Nizza: da Lampedusa a Bari e poi in Francia, ecco le tappe del killer

A carico del tunisino, dopo la fine della sorveglianza sanitaria anti-Covid, era stato posto l'ordine di espulsione: entro 5 giorni doveva lasciare l'Italia. Il sindaco Totò Martello: "Le Pelagie non possono essere accusate di nulla, no a semplificazioni"

E' sbarcato a Lampedusa lo scorso 20 settembre il killer che ha colpito ed ucciso nella chiesa di Nizza. Il tunisino Brahim Aoussaoui, nato il 29 marzo 1999, venne portato - così come accadde, quel giorno, per tutti i migranti che, con una ventina di barconi, giunsero a Lampedusa - all'hotspot di contrada Imbriacola. Struttura nella quale è stato circa 24 ore, giusto il tempo d'essere sottoposto a tampone anti-Covid e di vedersi notificare l'esito.

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Un giorno dopo rispetto allo sbarco, il tunisino venne imbarcato - assieme a tanti altri connazionali - sulla nave quarantena Rhapsody che fece rotta verso Bari. Conclusa la sorveglianza sanitaria, dopo un nuovo esito negativo del tampone, il giovane è stato sbarcato. Trattandosi di un tunisino appare scontato che, anche a suo carico, sia stato firmato il provvedimento - un ordine di espulsione - che obbliga a lasciare l'Italia entro 5 giorni. 

Nel frattempo, anche il suo nominativo è finito nell'interminabile elenco di coloro - accade per tutti - che appena sbarcano in Italia vengono iscritti nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. Brahim Aoussaoui risultava infatti essere indagato dalla Procura di Agrigento.

Dopo la tragedia di Nizza, tutte le autorità di Agrigento si sono messe al lavoro per ricostruire tempi e tappe del giovane tunisino. E le verifiche proseguono ancora adesso.

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"L'attentato di Nizza è un attentato all'Europa. Le notizie di stampa sul percorso fatto dall'attentatore prima di arrivare in Francia confermano che l'intero meccanismo di gestione dei flussi migratori ha bisogno di regole condivise a livello comunitario, ed evidentemente di controlli più approfonditi. L'attentatore sarebbe passato dal centro di accoglienza di Lampedusa, ed è bene ribadire che l'amministrazione comunale dell'isola non ha nessun ruolo nella gestione del centro - ha dichiarato il sindaco di Lampedusa Totò Martello - . Le autorità competenti stanno verificando i passaggi, in ogni caso si tratta di una vicenda che deve portare le istituzioni italiane e comunitarie a riflettere profondamente su quello che è accaduto, e sulla necessità di affrontare in un modo diverso la gestione dei flussi migratori. L'ho ripetuto più volte, e continuo a dirlo: non si può scaricare sui territori di frontiera tutto il peso dell'accoglienza. Allo stesso tempo - ha detto ancora Martello -  è sbagliato dare fiato a generalizzazioni sui 'migranti' o sull' 'Islam': chi ha compiuto le atrocità a Nizza è un terrorista probabilmente ispirato ad un 'islamismo fascista' che è espressione di un estremismo che non può e non deve essere associato all'intera comunità islamica".

Il sindaco conclude: "Lampedusa non può essere accusata di nulla, sarebbe un grave e pericoloso errore raccontare questa vicenda con semplificazioni che rischiano di spazzare via l'impegno e i sacrifici della nostra comunità sul fronte umanitario". 

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