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Venerdì, 19 Aprile 2024
"Gomme lisce"

"Assunzioni, tangenti, gare e bilanci taroccati all'Ast": l'ex direttore e altri 11 a processo

Tra i rinviati a giudizio anche l'ex assessore comunale Giovanni Amico, che fu a capo della società di trasporti dopo l'operazione

Uiocu forte u fa a politica", così diceva in un'intercettazione l'ex direttore generale dell'Ast, Andrea Ugo Enrico Fiduccia, che era a capo di un'azienda a totale partecipazione della Regione, ma che - secondo la Procura - sarebbe stata (mal)gestita in maniera privatistica, con pressioni, favori, gare taroccate e appalti affidati agli "amici", assunzioni clientelari (e suggerite proprio dal mondo politico) e bilanci ritoccati per far quadrare conti che non tornavano. Adesso il giudice per l'udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio 9 persone e di proscioglierne una, Teresa Maniscalco, assistita dall'avvocato Michele de Stefani.

Lo scandalo - che ha avuto pesanti ripercussioni sulla tenuta dell'Ast - era venuto a galla un anno fa, il 22 febbraio, con l'inchiesta "Gomme lisce" della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco, che aveva portato anche all'arresto dello stesso Fiduccia.

Fiduccia, così come l'ex presidente del Cda, Carmelo Maria Tafuri, e Teresa Salamone, che sarebbe stata assunta all'Ast per i suoi rapporti con Francesco Cascio avevano chiesto il giudizio immediato e sono già a giudizio. Il processo per gli altri imputati inizierà invece il 5 giugno davanti alla terza sezione del tribunale. Non è escluso che i due dibattimenti possano essere riuniti.

Adesso il gup ha rinviato a giudizio Felice Maria Genovese, revisore contabile del bilancio dell'Ast, Giuseppe Carollo, componente ufficio legale e affari generali, gli imprenditori Alessio Porzio, amministratore della Porzimark srl di Cannara (Perugia), Alberto Carrotta, ammnistratore della società Officine del turismo srl, Massimo Albanese referente della stessa società, Giovanni Amico, Giovanna Monteleone, Beatrice Manno, Orsola Porretto e Salvatore Porretto.

In una delle intercettazioni emergevano le lamentele di Tafuri perché l'Ast "sta diventando l'ufficio di collocamento di Forza Italia". Fiduccia in un'altra conversazione spiegava: "Mi mannaru a chiamare all'Ars e mi riettero nu bellu papello", riferendosi ad un elenco di 50 persone da assumere nell'Ast. Secondo la Procura, inoltre, Fiduccia, per favorire l'azienda "Officine del turismo" avrebbe anche ottenuto dei "regali", tra cui la promessa di far assumere due nipoti e la figlia, ma anche una penna Montblanc "edizione limitata" e un portafoglio della stessa marca con incise le sue iniziali.

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