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Cronaca

Assunzioni al distretto socio-sanitario, i dubbi del Codacons: "Al Comune c'è qualcosa che non va"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Al Comune di Agrigento c’è più di qualcosa che non va come deve andare, il Comune non si può sostituire all’agenzia per l’impiego, non va bene, non vogliamo che il nostro comune torni alle attenzioni nazionali per altri scandali e per questo vogliamo allertare le autorità preposte.

Torniamo a scriverlo, “Al Comune di Agrigento, c’è più di qualcosa che non va come dovrebbe”, oppure queste assunzioni al “Distretto socio sanitario” sono nate sotto una cattiva stella e, quindi, la situazione andrebbe ripensata in toto.

Prima il bando non pubblicato e le domande di partecipazione presentate senza bando, strana evenienza che potrebbe essere sintomo della sfortuna di cui si diceva, adesso una cooperativa che si aggiudica un servizio per conto del Distretto D1 e che deve procedere in autonomia alle assunzioni del suo personale da adibire al servizio alla stessa appaltato.  

Invece, cosa accade? Accade che in maniera del tutto inconsueta e inusuale detta cooperativa che ha sede a Monreale, decide di organizzare i colloqui per la selezione del personale, negli uffici del comune, non si comprende sulla scorta di quale normativa o con l’autorizzazione di chi, autorizzazione  oltremodo necessaria in periodi di COVID-19, atteso che il flusso di persone che sarebbero attese potrebbe causare assembramenti ed impone problemi logistici di non poco momento, senza considerare l’ulteriore circostanza che il Comune non è un’Agenzia per il lavoro.

Non capisco il ruolo del Comune di Agrigento o del Distretto in assunzioni che riguardano cooperative private, con procedure di valutazione discrezionali senza alcun riscontro formale, a meno che non si voglia camuffare con procedure pseudo-trasparenti, assunzioni già decise (che troverebbero la loro cartina di tornasole nelle domande di partecipazione senza banco pubblicato, di cui si è detto in premessa), che a quel punto sarebbero clientelari.

Appare evidente che a quel punto il comune, mettendo a disposizione locali pubblici, senza che alla base ci sia una ben minima convenzione, potrebbe prestarsi ad un gioco poco trasparente (in via di ipotesi) anche in considerazione che “il distretto D1” gestisce milioni di euro di soldi pubblici gestendo tutte le assunzioni possibili senza dover passare da alcuna procedutra selettiva ad evidenza pubblica.

Ecco perché dicevamo che c’è qualcosa che non va, qualcosa che non torna. Attendiamo chiarimenti e spiegazioni, laddove gli interessati volessero fornirle. 

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