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Cronaca

Nasce l'associazione stomizzati, la prima battaglia: far aprire un ambulatorio

Anima dell’associazione è Lillo Volpe (specialista enterostomista) mentre la presidenza della sede agrigentina è stata affidata a Maria Avenia

Anche ad Agrigento esiste "l'A.I.Stom": l'associazione italiana stomizzati. E' una Onlus - nata nel 2015 e intitolata a San Giovanni Paolo II - che si occupa di informare e assistere i pazienti stomizzati. Anima dell’associazione è Lillo Volpe (specialista enterostomista) mentre la presidenza della sede agrigentina è stata affidata a Maria Avenia.

Alla prima uscita - al collegio dei Filippini - dell'associazione ha preso parte anche il presidente regionale dell’A.I.Stom Sicilia, Salvatore Battaglia. Ad introdurre i lavori Gerlando Riolo nella duplice veste di assessore comunale alla Sanità e medico chirurgo. Ha coordinato i lavori il giornalista Luigi Mula. 

Numerose le testimonianze di persone che hanno evidenziato come uno stomizzato può continuare a vivere una vita normale, nonostante il sacchetto. Volpe nel suo intervento ha sostenuto che l’associazione porterà avanti una propria battaglia per far sì che anche nella città di Agrigento possa essere aperto un ambulatorio per assistere tali pazienti. 

Una nota negativa dell’incontro è stata l'assenza dei dei vertici dell’Asp e dell’ospedale "San Giovanni di Dio".

"In questi anni abbiamo organizzato diversi eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei pazienti stomizzati, ed abbiamo portato avanti importanti battaglie per i loro diritti e per aiutare gli stessi sul corretto utilizzo dei presidi (sacchetti) - hanno spiegato dalla Aistom Sicilia – delegazione Agrigento - . Sono stati anni fondamentali di informazione e formazione per professionisti della sanità ma, soprattutto, per i pazienti stomizzati ed i loro familiari. Le stomie possono essere temporanee o permanenti. I pazienti, quindi, non sono 'costretti a portare per tuta la vita il sacchetto perché diventati incontinenti' e non sono, solo, pazienti  che 'hanno avuto un cancro al colon'. 
Lo stomizzato può avere avuto una patologia che, per un breve periodo, necessita di una stomia (un “salva vita”, per esempio, in un paziente operato per occlusione intestinale o per un trauma). Il Santo pontefice Giovanni Paolo II, lo ricordiamo, è stato sottoposto a stomia dopo l’attentato in piazza San Pietro e poi 'ricanalizzato'. La stomia, quindi, non è un sacchetto da 'portare per tutta la vita' - spiegano dalla delegazione Agrigento dell'Aistom - . Il paziente stomizzato, se le condizioni post operatorie lo permettono, può essere sottoposto ad un intervento per essere 'ricanalizzato'. La stomia può essere rimossa ed il transito intestinale ripristinato con l’eliminazione del sacchetto (presidio)". 

L'Aistom ha tenuto, inoltre, ad evidenziare - in merito all'assenza dei vertici dell’Asp e dell’ospedale San Giovanni di Dio - che "i dirigenti dell’azienda invitati avevano già fatto sapere che, a causa di un altro convegno regionale programmato nella stessa data,  non sarebbero stati presenti". L’assessore alla Sanità ed alle Politiche Sociale del Comune di Agrigento, Gerlando Riolo, ha partecipato al convegno nella duplice veste di amministratore comunale e di  medico dell’Asp.

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