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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Agrigento: ospedali al tracollo", lettera della Fials alla Regione

La segreteria provinciale, con il vice segretario regionale Amedeo Fuliano, interpella l'assessore per la Sanità affinchè intervenga nel tentativo di salvare posti di lavoro e assicurare la giusta assistenza all'utenza

L'assistenza ospedaliera è verso il tracollo. Lo afferma la Federazione italiana autonomie locali e sanità, con in testa il suo vice segretario regionale, Amedeo Fuliano che, in una lettera indirizzata all'assessore regionale, scrive:

"A meno di venti giorni dalla scadenza dei tantissimi incarichi a tempo determinato conferiti a medici, infermieri, ausiliari ecc, l’Amministrazione dell’Asp di Agrigento sembra non rendersi conto del tracollo assistenziale che si verificherà negli ospedali della relativa provincia.

Dal prossimo primo febbraio, infatti, gli ospedali rischiano di perdere in un sol colpo parecchie decine di medici dell’area di emergenza quali: rianimatori, cardiologi, medici di pronto soccorso, radiologi ecc., oltre ad un non trascurabile numero di infermieri ed ausiliari tutti indispensabili a garantire l’assistenza ai degenti.

Il ritardo dell’adozione del provvedimento di proroga degli incarichi in argomento non è in alcun modo accettabile e rileva, altresì, una grande inadeguatezza nella programmazione elementare dei servizi assistenziali essenziali. Ciò perché chi dovrebbe, irresponsabilmente, non tiene conto che la maggior parte dei professionisti, in atto incaricati presso l’Asp di Agrigento, sono dipendenti di ruolo di altre aziende sanitarie ed alle quali, per potere proseguire la loro attività presso l’Asp agrigentina, sono tenuti a chiedere, con congruo anticipo, il prolungamento dell’aspettativa.

Nel frattempo tutti gli importanti servizi assistenziali succitati, ove operano i professionisti incaricati, sono “paralizzati” poiché impossibilitati a programmare le attività assistenziali nonché a predisporre i turni di servizio e di guardia dell’imminente mese di febbraio.

 A giustificazione del ritardo nell’adozione dell’inevitabile ed indispensabile provvedimento di proroga degli incarichi in essere, a meno che non si vogliano chiudere gli ospedali, l’Amministrazione dell’Asp di Agrigento adduce la circostanza di voler quantificare preventivamente ed in via ipotetica, prima di determinarsi per le proroghe, quante unità di personale (medico, infermieristico ecc.) potrebbe “reclutare”, a seguito di un avviso pubblicato su sito dell’azienda il 24.12.2014 e scaduto il 05.01.2015, mediante una balzana procedura generalizzata di comando.

Procedura inusuale poiché, come è noto, l’istituto contrattuale del comando non consente la massiva ed indistinta assunzione di personale al fine di aggirarne le normali procedure di reclutamento . Detto istituto contrattuale è, invece, consentito limitatamente a casi veramente specifici e strategici per profili indispensabili di cui l’azienda che pone in essere la procedura risulti essere priva o gravemente carente.

La “geniale” trovata dell’amministrazione cui si fa riferimento dovrebbe servire, nella stolta convinzione di chi l’ha pensata, uno strumento per abbattere la spesa relativa al personale a tempo determinato e ciò posto che la spesa sostenuta per il personale comandato non si include  in detta voce di spesa.

Insomma all’Asp di Agrigento pensano di essere i “furbi” e che le altre aziende sanitarie del Sistema sanitario regionale dovrebbero rilasciare, ai propri dipendenti, gli assensi al comando per poi sostituirli con gli incarichi a tempo determinato aumentando così  la loro spesa per detta voce.

Per le su esposte ragioni, si chiede all'assessorato regionale di intervenire tempestivamente sull’Asp di Agrigento, al fine di scongiurare il blocco delle primarie attività assistenziali nei presidi ospedalieri della provincia di Agrigento".          

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