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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Assalto blasfemo e razzista alla tensostruttura delle suore", condanne ridotte in appello

La prescrizione di alcuni reati e la depenalizzazione ha fatto rideterminare le pene inflitte ai due giovani

Condanne leggermente ridotte in appello per i due presunti protagonisti dell’assalto razzista e blasfemo alla tensostruttura del Viale della Vittoria. I giudici della sesta sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Antonia Pappalardo, hanno rideterminato le pene in considerazione del fatto che alcuni capi di accusa, trattandosi di fatti particolarmente datati, visto che sono trascorsi nove anni, sono caduti in prescrizione.

Per due ipotesi di ingiuria, invece, è stata pronunciata una sentenza di assoluzione perché, nel frattempo, è intervenuta la depenalizzazione. In primo grado erano stati inflitti cinque anni di reclusione a Davide Cipolla, 29 anni; 3 anni e 10 mesi per il trentunenenne Biagio Licata. Le condanne inflitte in primo grado dal giudice Luisa Turco– la sentenza era stata emessa tre anni fa - sono ampiamente superiori alle richieste del pm Calogero Montante che aveva proposto un anno e otto mesi di reclusione per Cipolla e un anno e due mesi per Licata, candidato al consiglio comunale alle precedenti elezioni amministrative. In appello, per effetto della parziale prescrizione e delle assoluzioni dovute alla penalizzazione, sono stati decisi tre anni per Licata e quattro anni e otto mesi per Cipolla. 

I due imputati (difesi dagli avvocati Salvatore Pennica e Salvatore Tirinnocchi) erano accusati di lesioni aggravate, danneggiamento, ingiuria e percosse. Il custode eritreo della struttura mobile gestita dalle suore che accoglieva persone disagiate si era costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Leonardo Marino e otterrà il risarcimento dei danni. L’aggressione più grave sarebbe avvenuta il 25 gennaio del 2009 a distanza di tre mesi dalla prima. Cipolla e Licata, secondo l’ipotesi accusatoria che ha retto al vaglio di due gradi di giudizio, avrebbero fatto irruzione all’interno della tenda aggredendo il custode quarantenne con calci e pugni e usando come arma per picchiarlo una grossa croce di legno. Lo straniero, a cui sarebbero stati rivolti insulti razziali, riportò un trauma cranico e la frattura del braccio.

I due giovani, bloccati subito dai carabinieri, si sarebbero anche accaniti contro gli arredi della struttura devastando un quadro con un’immagine sacra. La pena inflitta a Cipolla è superiore per i gravi precedenti del ragazzo che dodici anni fa, nella stessa piazza dove si trova la tenda delle suore, colpì un ventenne all’occhio con un colpo di cacciavite provocandone la morte a distanza di mesi e quando sembrava che la sfortunata vittima potesse salvarsi.

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