Contrasse un'infezione durante l'operazione, Asp condannata a pagare
L'azienda sanitaria provinciale dovrà risarcire anche i danni per un incidente verificatosi all’esterno, nel piazzale adibito a parcheggio, dell’ospedale “San Giovanni di Dio”
In un caso è stata condannata al risarcimento dei danni per un incidente verificatosi all’esterno, nel piazzale adibito a parcheggio, dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. In un altro caso, l’Asp è stata invece condannata per una infezione da germi Gram negativi che una donna contrasse dopo un intervento chirurgico al presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Adesso, l’azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha avviato i due diversi pagamenti: uno di 5.929,33 euro e l’altro di 41.314 euro. A firmare i due provvedimenti è stato, negli ultimi giorni, il direttore generale dell’Asp Giorgio Giulio Santonocito.
Ad Agrigento, una donna cadde – era il 3 febbraio del 2011 – nel parcheggio antistante all’ospedale “San Giovanni di Dio”. Inciampò su un marciapiede a causa della scarsissima illuminazione che impediva la normale visibilità e si provocò la frattura di due costole. La prognosi fu di circa 20 giorni. La donna ha citato, davanti al tribunale di Agrigento, l’azienda sanitaria provinciale. Asp che è stata condannata e che sta, adesso, pagando complessivi 5.929,33 euro di cui 3.225 euro di risarcimento danni, più interessi e contributi previsti dalla legge.
A Sciacca, un’altra donna ha citato – e ha ottenuto la condanna al risarcimento dei danni – l’Asp perché nel periodo di ricovero, fra il 13 e il 23 aprile del 2012, dopo un intervento di artroprotesi totale del ginocchio sinistro contrasse, allo stesso ginocchio, una infezione da germi Gram negativi. Infezione che l’avrebbe costretta a nuove cure mediche e ad altri interventi chirurgici. Quando l’azienda sanitaria provinciale è stata citata in giudizio, la richiesta di risarcimento danni era di 94.836 euro. Il tribunale di Agrigento in parziale accoglimento della domanda risarcitoria ha accertato e dichiarato “l’esclusiva responsabilità dell’azienda sanitaria provinciale” condannandola al risarcimento danni patrimoniali e non patrimoniali quantificati in 34.528 euro, più interessi e spese processuali, arrivando a complessivi 41.314 euro.