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Il caso

"Va in ospedale per ricomporre frattura ma contrae un'infezione e muore": la famiglia chiede i danni

Due i casi per cui sono stati chiesti risarcimenti all'azienda: sotto la lente d'ingrandimento è lo stesso batterio

Si operano per semplici fratture e riportano danni dopo aver contratto (bisognerà capire dove) una grave infezione. In un caso perdendo anche la vita. 

Adesso le famiglie chiedono i danni all'Asp e la vicenda è finita, inevitabilmente, in tribunale.

In un primo caso, i fatti risalgono ad un paio di anni fa. Una donna, madre di due figli, si è recata in un reparto di ortopedia della provincia (come sempre immotivatamente omissato dall'Azienda sanitaria) per ricomporre una frattura con un intervento di fissazione interna. La donna però, risulterà poi positiva al Klebsiella pneumoniae Esbl, un batterio che colpisce i polmoni. Proprio quello, secondo i familiari, avrebbe portato a successive complicazioni che pochi giorni dopo le hanno provocato lo shock settico e poi, la morte. 

Un caso isolato? Sull'albo pretorio dell'azienda c'è, proprio in questi giorni, però una seconda richiesta risarcitoria anche se per una vicenda meno tragica.

Due anni prima dei fatti che hanno portato alla morte della donna, infatti, un uomo si è recato in un reparto di ortopedia (ovviamente manco a dirlo, omissato) per una frattura scomposta del terzo distale di tibia e perone gamba desta. Si è quindi sottoposto ad un intervento di osteosintesi con placca e viti, che è stato, per l'accusa, l'inizio di un decorso lungo e complicato che ha comportato altri ricoveri in altre strutture sanitarie dove è stata riscontrata la presenza, anche in questo caso, della Klesbiella Pneumoniae Esbl.

In entrambi i casi l'Azienda sanitaria si sta costituendo in giudizio sostenendo il corretto operato dei propri sanitari. 

Che l'Asp però abbia dovuto quantomeno rivedere le proprie procedure rispetto alle infezioni è un fatto (non necessariamente connesso ai due ricorsi in questione): era il 2019 quando si stipulò una convenzione con l'ospedale di Catania per migliorare la gestione del rischio clinico in seguito a specifiche segnalazioni dell'Assessorato regionale alla Salute rispetto "al persistere, presso l’ospedale ‘San Giovanni di Dio’ delle gravissime criticità sulla gestione delle infezioni correlate all’assistenza".

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