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Cronaca

Arnone: "Tutto il malaffare che ruotava attorno all'Ufficio Urbanistica"

Sull'operazione denominata "Self Service" effettuata la notte scorsa ad Agrigento, è intervenuto...

Sull'operazione denominata "Self Service" effettuata la notte scorsa ad Agrigento, è intervenuto il consigliere comunale del Pd Giuseppe Arnone.

"Esistono decine e decine di pagine di verbali di Consiglio Comunale con gli scontri tra me e i vari protettori dell’ex dirigente dell’urbanistica, con in testa l’odierno assessore di Zambuto, il consigliere Giuseppe Gramaglia. Ma protettori di Di Francesco sono stati anche il dott. Piero Luparello, Maurizio Calabrese, Giuseppe De Francisci: per oltre un lustro, al Comune, si è voluto far finta di non vedere quanto malaffare ruotasse attorno all’ing. Di Francesco e all’arch. Zicari. Anzi, va detto a chiare lettere che se si fosse dato seguito alle mie denunzie di oltre cinque anni addietro, quando la Procura di Agrigento era gestita con i noti sistemi del Procuratore Capo De Francisci e dell’Aggiunto Corselli, avremmo risparmiato grandissimi danni al territorio agrigentino.

Per questa ragione, non può che esprimersi plauso e pieno sostegno all’azione dei magistrati della Procura di Agrigento che, finalmente, iniziano a liberare la città di Agrigento da cotanto malaffare che ha purtroppo beneficiato, in ogni sede di distrazioni e protezioni. Non solo, ma rivendico il merito di avere praticamente costretto il sindaco Marco Zambuto, un anno addietro, a rimuovere l’ing. Di Francesco, denunziando all’opinione pubblica anche le resistenze che costui poneva nel volere a tutti i costi rimanere a capo del Settore Urbanistica.

Va detto a chiare lettere: il malaffare che ruotava attorno all’ufficio Urbanistica del Comune – ed in primo luogo attorno all’arch. Luigi Zicari e all’ingegnere capo Di Francesco – è stato da me denunziato pubblicamente, con interventi in Consiglio Comunale, con interrogazioni, esposti alla Magistratura, manifesti murali.
Anzi, il ruolo di Zicari è stato da me denunziato pubblicamente, già dai tempi dell’amministrazione Sodano: purtroppo settori di vertice della Procura di Agrigento hanno, innanzi alla collettività, le evidenti responsabilità testimoniate da tutti gli enormi ritardi che gli agrigentini ben conoscono e che hanno fatto beneficiare di certe prescrizioni gli uomini del malaffare.

Il ruolo di Zicari ha beneficiato delle stesse “distrazioni” di cui hanno beneficiato i protagonisti dell’appalto truccato della Nettezza Urbana: undici anni dalla denunzia per arrivare al rinvio a giudizio. E credo proprio che Marco Zambuto – che pure alla fine, lo scorso anno, mi ha dato ragione, rimuovendo il dirigente Di Francesco dall’incarico di capo del Settore Urbanistica – farebbe bene a chiarire in virtù di quali “ragionamenti” politici e quadro di compatibilità e di alleanze ha voluto mantenere per due anni e mezzo un personaggio come Sebastiano Di Francesco a capo dell’Urbanistica della città dei Templi.

Ed ancora – e sul punto ritornerò nei prossimi giorni – vanno messe in luce le complicità di cui questi signori hanno goduto presso gli uffici della Sovrintendenza, in quanto molte delle concessioni edilizie del malaffare riguardano edifici e ville nella zona “B” Gui – Mancini. E, pertanto, “l’arrusti e mangia” non poteva che avvenire con la complicità di chi aveva ruoli di vertice presso il parallelo ufficio della sezione paesistica della Sovrintendenza.

Va dato merito al governo Lombardo e all’assessore Armao di aver condiviso le mie prospettazioni, facendo pulizia in Soprintendenza ad Agrigento, con una celerità ben maggiore di quella adottata dal sindaco Zambuto. Zambuto deve riflettere, così come deve riflettere l’intera città: la rimozione di Di Francesco è avvenuta quando in Giunta sedeva Olimpia Campo, simbolo del rinnovamento dell’amministrazione cittadina. Uscita via la Campo, sono entrati in Giunta i grandi sponsor dell’ing. Di Francesco, in particolare oggi il compare e amico di Di Francesco, Giuseppe Gramaglia, dovrebbe avere la dignità politica di scusarsi con la città e dimettersi. Ma su questo torneremo nei prossimi giorni".

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