Aragona riscopre il “suo” Pirandello e dopo anni di silenzio celebra nell’anno dell’anniversario numero 150 lo scrittore agrigentino che nelle zolfare aragonesi ha trovato ispirazione per molti suoi romanzi. Fu proprio a causa dell’allagamento della miniera Taccia Caci infatti, che la malattia mentale della moglie di Pirandello, Anna Maria Portulano, si aggravò dando modo a Pirandello di studiare i meccanismi della mente e della follia, che lo portarono più in là a dare vita al romanzo “Il Fu Mattia Pascal”.

Proprio l’influenza delle zolfare nei romanzi di Pirandello è stato al centro di una conferenza tenutasi nella sede del Palazzo principe di Aragona alla quale hanno partecipato storici ed esperti e nel quale si è ritenuto opportuno valorizzare la figura dello scrittore e il suo legame con la terra aragonese, scenario in cui è stato ambientato “Ciaula scopre la luna”.

"Aragona può trarre vantaggio dalla figura di Pirandello - spiega il sindaco di Aragona Peppe Pendolino -  bisogna però che noi riusciamo a valorizzare le miniere, dare vita ai percorsi pirandelliani e organizzare convegni e conferenze sul tema. La città potrebbe trarne in questo modo due vantaggi: uno di tipo economico e un altro di tipo sociale, perché sono convinto che ogni manifestazione deve essere fatta per attrarre anche i giovani, e ogni giovane che noi avviciniamo alla cultura e un giovane che allontaniamo dai pub, dai cocktail e da quelle che cose che oggi degenerano i ragazzi”.

Oggi, sabato 2 settembre, continueranno le serate dedicate a Pirandello con un aperitivo itinerante nei luoghi del centro storico che partirà da piazza Umberto I.