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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Aragona

Ragazzina trascinata in un vicolo e violentata da 4 giostrai? Retromarcia delle amiche: "Abbiamo mentito"

Clamorosa ritrattazione di due ragazzine, chiamate a confermare le accuse a carico degli imputati. "Ci siamo inventate ogni cosa perchè volevamo tornare a casa"

"Ci siamo inventate tutto, abbiamo detto che la nostra amica era stata violentata perchè volevamo tornare a casa. Non sopportavamo più di restare in Questura". 

Drammatica retromarcia, in aula, di due ragazzine, amiche della presunta vittima, che avevano fornito elementi utili durante le indagini ad individuare gli imputati. Le testimoni, adesso appena maggiorenni, sono state accompagnate in aula dai carabinieri dopo la mancata risposta alla convocazione dell'ultima volta e, durante una deposizione lunga e sofferta, hanno ritrattato incassando ripetute ammonizioni del presidente del collegio Alfonso Malato che ha ricordato loro l'obbligo di dire la verità.

Il processo è quello a carico di quattro giostrai accusati di avere abusato della bimba nei giorni successivi alla festa della Madonna di Fatima, ad Aragona, dove era stato allestito un luna park in cui gli imputati lavoravano.

Si tratta di Bogdan Petru Corcoz, 25 anni, di origini rumene e residente ad Aragona; Vasile Lucian Isache, 28 anni, anche lui residente ad Aragona e nato in Romania; Costantin Cosmin Babiuc Pevel, 27 anni, rumeno e Riccardo Fonte, 63 anni, di Caltanissetta. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata. La presunta vittima, all'epoca dei fatti, il 13 maggio del 2015, doveva ancora compiere dodici anni. 

Una delle ragazzine, in particolare, aveva raccontato di avere assistito alle scene immediatamente successive alla violenza dicendo che l'amica era stravolta dopo avere subito degli abusi e di avere visto uscire dal vicolo i giostrai.

Adesso la clamorosa retromarcia. "Eravamo stanche, volevamo andare a casa. Abbiamo detto il falso". 

La ragazzina (costituita parte civile insieme alla madre ed assistita dagli avvocati Daniela Posante e Antonella Arcieri), rispondendo al giudice, al pm, ai suoi stessi difensori e a quelli degli imputati, aveva confermato in aula i fatti oggetto della denuncia che ha fatto scattare l'inchiesta. "Sono stata costretta ad abbassarmi i pantaloni e, a turno, hanno abusato di me. Ero andata con le mie amiche alle giostre, mi sono avvicinata a una bancarella e sono stata trascinata nel vicolo da alcune persone. Mi hanno trattenuto con la forza e mi hanno violentata".

La madre, alla quale la ragazza raccontò l’episodio dopo alcuni giorni, presentò una denuncia alla polizia che avviò un’indagine e dispose, su incarico della Procura, alcune intercettazioni che avrebbero consentito, insieme all’audizione di alcuni testimoni, di stringere il cerchio sui quattro sospettati. 

Le ragazzine, adesso, rispondendo a pm, parte civile e difensori degli imputati (gli avvocati Salvatore Cusumano, Samantha Borsellino, Marcello Lus e Valentina Burgio) hanno ritrattato ogni cosa. 

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