
Il Comune di Agrigento
Servizi sociali al Comune, il pg: "L'appalto fu truccato ma il reato è prescritto"
Per il magistrato che rappresenta l'accusa le tre condanne andrebbero confermate ma il reato di abuso di ufficio non è più punibile
Secondo il procuratore generale l’affidamento alla ditta Tetris dell’appalto di assistenza sociale fu illegittimo e le condanne nei confronti del dirigente del Comune, della responsabile di area dell’ente e della titolare della cooperativa andrebbero confermate. Tuttavia sono passati nove anni dai fatti e il reato è caduto in prescrizione.
Queste le conclusioni del rappresentante dell’accusa al processo di appello scaturito dall'inchiesta che ipotizza delle irregolarità nella gara di appalto per i servizi sociali al Comune di Agrigento.
Un anno di reclusione erano stati inflitti in primo grado a Giovanni Calogero Lattuca, 55 anni, di Aragona, all’epoca dei fatti, dirigente del settore che si occupa di servizi socio e assistenziali del Comune di Agrigento; Anna Maria Principato, 55 anni, responsabile di area dello stesso settore del Comune, e Maria Rita Borsellino, 48 anni, di Porto Empedocle, legale rappresentante della Tetris. I tre imputati (difesi dagli avvocati Giancarlo Noto, Antonino Gaziano e Paolo Imbornone, la loro arringa è in programma il 19 dicembre) se la richiesta del pg sarà accolta dovranno anche risarcire il Comune di Agrigento che si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante. Lattuca, Principato e Borsellino sono stati condannati per due ipotesi di abuso di ufficio.
La prima si riferisce all'affidamento, ritenuto illegittimo, dell’appalto del servizio “Equipe specialisti esterni” nel 2008. I due funzionari comunali non avrebbero dovuto affidare l’appalto alla Tetris ricorrendo alla trattativa privata perché l’importo era di 105mila euro e superava ampiamente il limite di 25mila previsto dalla normativa e superato il quale è richiesta una gara di appalto. Inoltre Lattuca avrebbe dovuto astenersi per via di un rapporto personale con la Borsellino.