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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Villaseta

Rigettato il ricorso della Dda, per Massimino resta l'accusa di una sola estorsione

"Non tutte le richieste provenienti da un mafioso sono taglieggiamenti", ha motivato il Riesame

Il riferimento è agli accertamenti tecnici eseguiti sullo smartphone di Massimino che è stato passato ai raggi X in un laboratorio informatico di Caltanissetta, con un incarico eseguito in contraddittorio con la difesa e da cui non risulterebbero, secondo il legale che ha chiesto la scarcerazione del villasetano, elementi a sostegno della tesi accusatoria.

Massimino, quattro mesi fa, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per tre presunti tentativi di taglieggiamenti ai danni di un costruttore edile di Agrigento commessi fra l’ottobre del 2015 e l’aprile scorso. Insieme al boss di Villaseta, che era tornato libero poco più di un anno prima dopo avere scontato una decina di anni di carcere nell’ambito dell’inchiesta “San Calogero”, è finito in cella anche il suo presunto braccio operativo: Liborio Militello, 49 anni.

LEGGI ANCHE: "Tentata estorsione", c'è un terzo indagato

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