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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Da Falcone a Boris Giuliano e Bejski: alberi in memoria dei "giusti"

Iniziativa dell'Accademia di studi mediterranei dopo il forum internazionale su Lampedusa e l'immigrazione

Archiviato il forum internazionale su Lampedusa e sulle migrazioni, domani mattina si arricchirà il “Giardino dei Giusti”. E’ un’altra iniziativa dell’Accademia di studi mediterranei di Agrigento che è giunta ormai alla sua terza edizione. Nella prima, nel 2015 venne messo a dimora un albero di ulivo dedicato alla memoria di don Pino Puglisi, mentre nel 2016 furono sei e vennero dedicati a Rosario Livatino, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Khaled Al Assad (martire di Palmira in Iraq, decapitato dall’Isis) ed alla guardia costiera che fronteggia l’immigrazione.

Quest’anno la dedicazione sarà ad altre cinque personalità di grande spessore la cui opera per la Giustizia è universalmente riconosciuta. I cinque saranno presentati nel corso di una tavola rotonda in programma per domani mattina alle ore 9,15, presieduta dal prefetto Nicola Diomede. Monsignore Enrico Del Covolo, Magnifico rettore della Pontificia Università Lateranense, parlerà del primo, ossia di Pietro Rossano, teologo e profondo conoscitore dell’arabo. Gli viene dedicato l’albero dei Giusti “per il dialogo nei suoi complessi significati e per un nuovo sentore della Teologia delle religioni; andò per i cinque continenti ad aprire gli uomini alla fraternità e alla cultura come fucina per costruire la civiltà dell’amare”.

Il secondo albero sarà dedicato a Giovanni Falcone. Altra personalità che non ha bisogno di presentazioni è Boris Giuliano, funzionario di polizia anch’egli ucciso dalla mafia: “Coraggioso investigatore della Polizia, sempre in trincea contro la mafia, tumore maligno della società, contro la sua prepotenza e sanguinaria violenza, persona ricchissima di umanità e di professionalità”. La sua figura sarà rievocata dal questore di Agrigento, Maurizio Auriemma.

Il quarto albero sarà dedicato a Moshe Bejski: “Testimone, con la sua esaltante vita e il suo combattivo coraggio della necessità vitale di difendere i diritti inviolabili di ogni essere umano, di tutti gli esseri umani, che ha squarciato il velo di carta del nostro vivere quotidiano, inondandolo di una  intensa luce di verità”. 

Infine il quonto “Giusto”: Marianella Garcia Villaspolitica ed avvocato del Salvador che fondò la commissione per i diritti umani nel suo paese e fu collaboratrice del vescovo Oscar Romero che venne poi assassinato. Venne arrestata ed uccisa dai militari del regime salvadoregno nel 1983. Di lei parlerà la giornalista prof. Maria Cecilia Sangiorgi. Dopo la tavola rotonda, alle ore 12, è prevista la cerimonia della dedicazione nella via Sacra della Valle dei Templi, con la scopertura di altrettante stele.
 

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