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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Aica, in arrivo piccola boccata d'ossigeno per le casse: resta però l'emergenza in molti comuni

In alcuni centri la consortile non ha più aziende a cui rivolgersi per effettuare le riparazioni. Rubinetti a secco, strade invase dall'acqua

E' una "boccata d'ossigeno" - anzi, un sorso d'acqua - ma è certamente solo una "goccia nell'oceano", per voler continuare ad utilizzare una metafora idraulica, in una situazione gestionale e che continua ad essere critica.

Nei giorni scorsi il Comune di Agrigento, dopo l'approvazione in Consiglio comunale del punto, ha approvato il trasferimento di un milione e mezzo di euro all'Aica, la società consortile idrica. I fondi, come noto, sono quelli sostanzialmente riprogrammati dalla Regione Siciliana perché i Municipi potessero trasferirli alla società pubblica però come semplice prestito.

Queste risorse (che non è chiaro se e quando la consortile potrà effettivamente restituirle) sono però essenziali per tentare di far sopravvivere Aica, che fin dalla nascita si trova ad affrontare delle enormi difficoltà della gestione. Oggi, infatti, in alcuni comuni è ancora impossibile garantire le manutenzioni (se non sono i Municipi a sostituirsi) perché le aziende private esterne che effettuano gli interventi di fatto non intendono fare credito ad Aica.

Il milione e mezzo di euro di Agrigento, certamente, sarà utile, ma non basterà: oggi sono ancora pochi i Comuni che hanno versato le somme. Se quelli in stato di dissesto finanziario o di riequilibrio hanno chiesto più tempo per provvedere ad approvare gli atti che servirebbero per consentire il trasferimento delle somme.

C'è anche chi, tra i Municipi, non ha nascosto di non fidarsi della tenuta economica di Aica (il cui eventuale default, comunque, ricadrebbe sempre sulle casse pubbliche) e oggi sta temporeggiando sul trasferimento degli importi. Per questo il Cartello sociale della provincia ha più volte sollecitato i sindaci chiedendo anche l'intervento della Prefettura.

I problemi da risolvere comunque non sono finiti: a fine gennaio scadrà l'affitto del ramo d'azienda di Girgenti Acque, che ha permesso ad Aica di incamerare tutto il personale, i mezzi, gli impianti e le strutture dalla gestione fallimentare.

Bisognerà ridiscutere tutto con il Tribunale di Palermo e, qualcuno sussurra, la battaglia tornerà ad essere quella sul numero dei lavoratori. 

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