Aica, prosegue l'affitto di Girgenti Acque: concessi altri tre mesi (più tre)
La firma è arrivata nei giorni scorsi, in gran silenzio. Adesso l'obiettivo è superare il legame con l'ex gestore e tracciare un nuovo progetto per l'acqua pubblica in provincia
Tre mesi, più tre. Questo è il tempo concesso dal Tribunale fallimentare ad Aica per avviare il suo percorso di "affrancamento" dalla gestione Girgenti Acque. L'accordo è stato raggiunto nei giorni scorsi, ma nessuno lo ha rivendicato o ha esultato: del resto c'è poco da festeggiare.
Se è vero, infatti, che questo permetterà di garantire la prosecuzione delle attività quotidiane, il futuro del servizio è praticamente ancora tutto da scrivere. Sì perché alla fine è stato concesso altro tempo, ma per fare cosa?
“Ho più volte sollecitato il consiglio di amministrazione - spiega il presidente dell'assemblea, Alfonso Provvidenza - a provvedere all’approvazione del piano straordinario di gestione, per far sì che ci si possa affrancare il prima possibile dal complesso aziendale di Girgenti Acque. Chiaramente non è una fase semplice, il cda è stato sicuramente prudente nel gestire problemi oggi davvero enormi e ha ben operato, ma dobbiamo approfittare di questi mesi per guardare oltre”.
E i problemi, in effetti, sono innumerevoli. A partire da quelli che hanno sempre endemicamente riguardato la gestione del servizio idrico. Ad oggi, infatti, solo il 70% in media paga le bollette, tanto da spingere la consortile a iniziare a “battere a cassa” contro chi non paga. Ai cittadini morosi si aggiungono però anche i sindaci "dissenzienti". Infatti, anche se diversi centri hanno ormai deliberato per il trasferimento dell'ormai famoso finanziamento della Regione alla Consortile ma non stanno effettivamente provvedendo al trasferimento degli importi, tanto che Aica sembra pronta ad azioni di "forza".
“Nei giorni scorsi - spiega il direttore generale Fiorella Scalia - abbiamo scritto ai responsabili finanziari degli enti, chiedendo per quale motivo non è stato ancora disposto il trasferimento delle somme ad Aica nonostante le somme siano state approvate in Consiglio comunale e paventando loro eventuali danni erariali connessi alla loro azione”.