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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Netturbino accusato di avere violentato la figliastra con la complicità della compagna, appello agli sgoccioli

Il processo è arrivato alle battute conclusive: la parte civile si associa alle richieste del pg che propone di ribaltare la sentenza e condannare gli imputati. Gli abusi sarebbero andati avanti per sette anni

La condanna degli imputati alla pena proposta dalla pubblica accusa e il risarcimento dei danni: l’avvocato di parte civile Monica Malogioglio si associa alle richieste del sostituto procuratore generale che, all’udienza precedente aveva chiesto 9 anni di reclusione per il netturbino cinquantaduenne, accusato di avere abusato per sette anni della figliastra con la complicità della compagna di quindici anni più giovane, e 7 anni per la stessa madre della ragazzina. Il magistrato che rappresenta la pubblica accusa, inoltre, aveva chiesto di disporre la nuova audizione della ragazzina, all’epoca dei fatti minorenne.

I giudici della terza sezione della Corte di appello decideranno dopo avere sentito tutte le conclusioni. Il 30 settembre ci sarà spazio per l’arringa degli avvocati Davide Casà, Nicola Grillo e Antonino Manto, difensori dei due imputati. La sentenza, di cui procura generale e parte civile chiedono il ribaltamento, è stata emessa il 16 novembre del 2017 dal collegio di giudici del tribunale di Agrigento, presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, che ha assolto entrambi gli imputati.

La storia agghiacciante descritta dalla ragazzina, che aveva denunciato e fatto arrestare il compagno della madre accusandolo di averla violentata per sette anni, secondo il magistrato che rappresenta l'accusa al processo di appello, è stata reale ed è riscontrata dal dibattimento contrariamente a quanto sostenuto dai giudici di primo grado.

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