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Cronaca Villaseta

Riciclaggio e simulazione di reato, condanna a 2 anni e 9 mesi

Il ventisettenne Alex La Cara fu sorpreso dai poliziotti con uno scooter rubato sul quale era stata apposta una targa

Due anni e nove mesi di reclusione per le accuse di riciclaggio e simulazione di reato. Sono stati inflitti dai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, nei confronti di Alex La Cara, 27 anni, di Agrigento.

L'imputato, difeso dall'avvocato Daniele Re, era stato denunciato nel febbraio del 2017 dopo un'operazione della polizia a Villaseta. La Cara, in particolare, avrebbe apposto una targa su un ciclomotore rubato, il cui furto era avvenuto nell'estate precedente, in modo da "ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa del ciclomotore". 

L'indagine a carico di La Cara è un segmento di un'inchiesta più vasta legata a un giro di ciclomotori rubati. Fra gli elementi a carico di La Cara anche la testimonianza di un vicino di casa che ha raccontato di averlo visto alla guida del mezzo. L'accusa di simulazione di reato, invece, scaturisce da una denuncia, presentata dall'imputato alla Questura due giorni dopo il controllo che aveva consentito di trovargli lo scooter rubato con la targa di un altro mezzo.

La Cara, per tentare di occultare il reato di riciclaggio, denunciò il furto della stessa targa. Il pubblico ministero Gloria Andreoli, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione, oltre a una multa di 12 mila euro, ritenendo che le accuse fossero pienamente provate. La pena decisa dai giudici, che hanno pure deciso una multa di 4.200 euro, è inferiore della metà. 

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