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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus e raccolta fondi per l'ospedale: quando la solidarietà rischia di passare per tentata truffa

Dei giovani, volendo procedere "all'acquisto di respiratori, attrezzature e tutto quello che possa servire per un’adeguata cura", hanno dato il via all'iniziativa. Del "caso" si è interessata anche la polizia

Coronavirus e attrezzature disponibili all'interno dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento. Da qualche ora, sul web, rimbalza l'annuncio di una raccolta fondi - arrivata già a superare i 4 mila euro - per "l'acquisto di respiratori, attrezzature e tutto quello che possa servire per un’adeguata cura". Del "caso" si è interessata e continua a farlo la polizia di Stato. Sono in corso, anche freneticamente visto che la raccolta fondi sul web prosegue, i tentativi di fare chiarezza. L'interrogativo, dei poliziotti della sezione Volanti della Questura, è uno soltanto: si tratta di una tentata truffa?

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Il direttore sanitario dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento, Antonello Seminerio, sentito dai poliziotti della sezione Volanti, ha riferito d'essere stato contattato e d'aver rimproverato il suo interlocutore perché non possono essere attuata queste iniziative, e adottati questi canali di raccolta fondi, prima d'aver concordato tutto con l'azienda sanitaria provinciale e con l'azienda ospedaliera. 

I poliziotti della sezione Volanti continuano, intanto, nei loro accertamenti mirati. La redazione di AgrigentoNotizie ha chiesto informazioni anche al sindaco della città, poiché citato nell'annuncio di raccolta fondi. "Siamo giá in contatto con il sindaco e con la segreteria del direttore sanitario dell’ospedale di Agrigento - scrivevano i giovani agrigentini - . Al termine della campagna preleveremo i fondi raccolti e partirà un bonifico direttamente all’ospedale San Giovanni di Dio. Ovviamente il tutto sarà documentato e reso pubblico".

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"Mi hanno chiamato, sono ragazzi apposto - ha spiegato ad AgrigentoNotizie il sindaco Lillo Firetto - . Stiamo facendo però delle verifiche, sia con loro, sia con l'Asp perché non è così semplice - ha aggiunto Firetto -  come è stata impostata". A quanto pare, stando a quanto è stato comunicato dalla polizia di Stato, il link della raccolta fondi verrà ritirato, non sarà più online fra poco. Non è stata una truffa, questo - nel corso delle ore - è apparso chiaro. Verosimilmente, i giovani agrigentini non hanno saputo organizzare la raccolta fondi che deve attenersi, coinvolgendo enti pubblici, a un regolamento ben preciso. Regolamento fatto anche da passaggi burocratici per verifiche mirate. 

Dall'Asp di Agrigento è stato fatto sapere che "come altri enti pubblici, anche l'Asp ha un proprio regolamento che regola il dispositivo delle 'donazioni' per la verifica delle stesse in merito alla correttezza procedurale e per un'attenta ricognizione sui requisiti del donante". 

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