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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Leone

"Pennelli a mare scaricavano liquami a San Leone", il caso approda in aula

Parte il processo, dopo i rinvii a giudizio, decisi dal giudice: prima udienza il primo aprile

Doveva iniziare questa mattina ed è slittato al primo aprile il processo scaturito dall’inchiesta sui cosiddetti pennelli a mare, vale a dire le condotte sottomarine dell’impianto di depurazione che avrebbero scaricato reflui sulle acque del litorale di San Leone senza un adeguato filtro.

Il presidente della prima sezione penale Alfonso Malato ha fissato di ufficio l'inizio del processo che era in programma, in un primo momento, questa mattina. 

Cinque gli imputati. Si tratta di Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell'Agrigentino; Bernardo Barone, 64 anni, direttore generale dell'Ato idrico, di Agrigento. Nella lista pure Pietro Hamel, 65 anni, di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell'Ato idrico e Maurizio Carlino, 56 anni, progettista e direttore dei lavori, entrambi di Favara. Secondo la Procura le condotte cadevano a pezzi, le centraline di sollevamento andavano in tilt e dalla fogna si scaricava a mare con un filtro scarso.

L’inchiesta è stata avviata nel 2011 dopo gli innumerevoli esposti di cittadini e associazioni che segnalavano sporcizia e cattivi odori nel mare di San Leone. La Procura contesta omissioni e irregolarità nella gestione del servizio. Ad Agrigento manca il depuratore e i cosiddetti “pennelli a mare”, vale a dire le condotte sottomarine che scaricano i reflui fognari a largo, sono vetusti e appesantiti. Il gip Ottavio Mosti nel provvedimento con cui disponeva il sequestro delle condotte, parlava di trattamento “grossolano dei reflui”. 

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