"Contrasse infezione ospedaliera dopo intervento chirurgico", condannata l'Asp
La paziente chiedeva un risarcimento danni di 480.663 euro, il tribunale ha disposto il pagamento di 68.815,76 euro oltre ad interessi legali per ogni giorno di ritardo. L'ente ha impugnato la sentenza
Chiedeva un risarcimento danni di 480.663 euro. Il tribunale di Agrigento ha condannato l'Asp al pagamento di 68.815,76 euro per risarcimento del danno, oltre ad interessi legali decorrenti dal giorno della decisione, e di 9.338 euro per refusione delle spese legali. L'aziensa sanitaria provinciale di Agrigento ha però già deciso di impugnare la sentenza di primo grado dinanzi alla Corte d'appello per evitare il pagamento di somme ritenute "non dovute". L'incarico di difesa e rappresentanza dell'ente è stato già affidato all'avvocato Roberta Acquista con studio a Favara.
A citare l'Asp era stata una donna che, il 10 ottobre del 2012, a causa di un incidente stradale ha fatto ricorso ai sanitari dell'unità operativa di Ortopedia e Traumatologia del presidio ospedaliero "San Giovanni di Dio" di Agrigento. La diagnosi fu "frattura scomposta della testa dell'omero con distacco del trochite e del tronchine". La donna venne sottoposta quindi ad un intervento chirurgico di osteosintesi con placche e viti che avrebbero fatto sì che la paziente contraesse una infesione ospedaliera.
L'Asp di Agrigento, fin dalle battute iniziali, si oppose a ogni risarcimento danno perché "dall'esame della relazione e della documentazione sanitaria pervenuta dal direttore dell'unità operativa di Ortopedia e Traumatologia - scrive l'ente negli incartamenti - non sono emersi elementi di responsabilità a carico dei sanitari che ebbero in cura la donna". Proprio per questo motivo, infatti, l'azienda non ha aderito al procedimento di mediazione promosso dalla donna nel 2016. Nel 2017 arrivò dunque la citazione in giudizio, dinanzi al tribunale di Agrigento, dell'azienda sanitaria provinciale e la richiesta di risarcimento danni quantificato in 480.663 euro. A fine dicembre dello scorso anno, poi, si arrivò alla sentenza - di parziale accoglimento delle pretese risarcitorie - del tribunale di Agrigento.