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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tre moschee per il "Ramadan" di 3 mila musulmani

L'Imam: "La religione va praticata, ma con equilibrio. E' un percorso dello spirito. Non si deve seguire alla lettera perché quello è l'errore che fanno gli estremisti"

Si incontrano a partire dal tramonto. E per tutta notte pronunciano il "Tarawi", la preghiera che consiste nel rito - durante tutto il mese del Ramadan - di recitare tutto il sacro Corano. Durante il giorno, dall'alba al tramonto appunto, osservano la completa astensione di cibo, bevande e rapporti sessuali. E' una vera e propria elemosina rituale, quella del digiuno. Sono tre mila - marocchini e senegalesi per la maggior parte, ma ci sono anche dei libici, degli egiziani e qualche tunisino - i musulmani che ad Agrigento celebrano il loro mese di preghiera e digiuno.

Tre le moschee frequentate nella città dei Templi: in via Ragazzi del '99, in via Curreri (che è frequentata soprattutto dai senegalesi ndr.) e quella di recente inaugurazione lungo la scalinata di piazza Ravanusella. E lo stesso avviene a Licata dove c'è una sola moschea ed a Favara dove ce n'è un'altra piccolissima.

"Ci incontriamo quotidianamente a partire dal tramonto - ha spiegato ieri l'Imam Yusuf'Abd al Hady Dispoto - ed è allora che si interrompe il digiuno con l'inizio della preghiera. Chi può torna in moschea, altri celebrano i riti in casa propria, in ritiro spirituale. Il mese del digiuno è, per noi, il mese della religione per eccellenza. Ogni famiglia versa, per quanti sono i componenti, una elemosina. E serve per pagare il pasto a chi non può permetterselo. Si aiutano, dunque, i musulmani indigenti. Quanti vengono in moschea, per il Ramadan, non sono neanche la metà dei presenti sul territorio Agrigentino. Ma gli anziani, i bambini e le donne in stato di gravidanza sono, ad esempio, esentati. Così come gli ammalati. La fede è un fatto intimo e se c'è il corpo sano si può elevare lo spirito. La religione va praticata, ma con equilibrio. E' un percorso dello spirito. Non si deve seguire alla lettera perché quello è l'errore che fanno gli estremisti, magari sobillati da agitatori politici o religiosi".

Il Ramadan è iniziato ieri ed andrà avanti per un mese. "Questo è un momento molto delicato perché emergono storie come chi non vuole operarsi perché sta per iniziare il Ramadan. Sono soprattutto i giovani a pensarla in questo modo e allora dobbiamo aiutare questi ragazzi a fare in modo che la loro fede si maturi, che trovino il giusto equilibrio. Decisioni del genere sarebbero davvero anti islamiche. I giovani conoscono le linee guida e seguono letteralmente. Ma questo perché, appunto, non hanno una fede matura".
 

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