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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Picchia la figlia e la moglie incinta spaccandole il naso", condannato 43enne

Sei mesi di reclusione per F.M., accusato di avere pestato selvaggiamente la compagna al secondo mese di gravidanza

Sei mesi di reclusione – senza il beneficio della sospensione condizionale della pena – per l’accusa di lesioni e assoluzione da quella di maltrattamenti. È la sentenza del giudice dell’udienza preliminare di Agrigento, Stefano Zammuto, nei confronti di F.M., 43 anni, di Agrigento, accusato di avere pestato selvaggiamente la compagna incinta che, al secondo mese di gravidanza, con il setto nasale appena fratturato da un pugno, corse a chiedere aiuto ai carabinieri anche perché, nella loro abitazione, era rimasta la figlioletta di un anno e quattro mesi, a sua volta colpita al volto.

Una storia di violenze agghiaccianti che è approdata in aula per il processo e si è concluso oggi. Il pubblico ministero Chiara Bisso, all’udienza precedente, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione, per l’accusa di maltrattamenti e lesioni, nei confronti di F.M., 43 anni, di Agrigento. Questa mattina l’arringa della difesa di cui il giudice ha recepito parte delle tesi visto che è stata decisa l’assoluzione dall’accusa di maltrattamenti, che presuppongono una condotta reiterata. 

L’imputato, il 13 maggio, in piena notte, fu arrestato dai carabinieri dopo che la compagna, incinta, al secondo mese, era andata in caserma, ancora sanguinante e col setto nasale fratturato, a chiedere aiuto. La donna avrebbe tentato di fuggire in bagno e il compagno l’avrebbe inseguita con la figlia in braccio, a sua volta in lacrime e colpita a un occhio, forse per errore. 
 

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