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Cronaca

"Torture, stupri e omicidi": restano in carcere i tre migranti carcerieri

Il gip del tribunale di Palermo, Filippo Lo Presti, ha disposto la custodia cautelare per gli uomini che erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto dalla Squadra Mobile

Il gip del tribunale di Palermo, Filippo Lo Presti, ha disposto la custodia cautelare in carcere per i tre immigrati che erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, provvedimenti emessi dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo, dalla Squadra Mobile della Questura di Agrigento. Si tratta di  Mohamed Condè, alias Suarez, nato in Guinea nel 1997; di Hameda Ahmed, egiziano di 26 anni e di Mahmoud Ashuia, egiziano di 24 anni. Ai tre, per la prima volta, è stato contestato lo specifico reato di tortura. Oltre all'associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina, alla tratta, all'estorsione, alla violenza sessuale e agli omicidi.

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L'attività investigativa era stata iniziata con il coordinamento della Procura di Agrigento, del procuratore Luigi Patronaggio e del sostituto Gianluca Caputo nello specifico. Una volta raccolti elementi di particolare rilevanza e di competenza della Dda di Palermo, gli atti sono stati trasmessi e l'attività è stata seguita dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal pm Gery Ferrara. 

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I tre - sbarcati a Lampedusa fra il 5 e il 7 luglio - erano stati riconosciuti da alcuni dei migranti salvati dalla nave "Alex" di Mediterranea Saving Humans. 

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