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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Villaggio Mosè / Viale Leonardo Sciascia

Immobili abusivi nella zona "B" del Parco archeologico, Tar: no sanzione paesaggistica

La Soprintendenza aveva espresso parere favorevole al rilascio della sanatoria, subordinandola però al pagamento della sanzione da oltre 52.000 euro

Non è dovuta la sanzione paesaggistica per gli immobili realizzati abusivamente in data anteriore al 1985, anche se ricadente nel perimetro della zona B della Valle dei Templi. Lo ha confermato, in pendenza della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Cga, il Tar Sicilia. 

Il tribunale amministrativo di Palermo, accogliendo i ricorsi degli avvocati Girolamo Rubino, Vincenzo Airo’ e Rosario De Marco Capizzi, ha sospeso le sanzioni paesaggistica elevate ai proprietari su degli immobili ricadenti all’interno dalla zona B del decreto Gui-Mancini.

I coniugi G. V. ed E. M. D. S., sono proprietari di due immobili in viale viale Leonardo Sciascia, realizzati  in assenza di titolo edilizio nel 1981. Su questi immobili era stata presenta domanda di condono edilizio. La Soprintendenza per i Beni culturali ed cmbientali di Agrigento aveva espresso parere favorevole per il rilascio della sanatoria, subordinandola però al pagamento della sanzione paesaggistica. Lo scorso maggio, l’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha elevato ai due coniugi  la sanzione paesaggistica in misura superiore a 52.000 euro. I coniugi hanno promosso ricorso davanti al Tar per chiedere l’annullamento della sanzione. I difensori, citando diversi precedenti del Tar, hanno sostenuto che l’appartamento era stato realizzato prima del 1985 ovvero prima che la  zona B della Valle dei Templi di Agrigento, di cui al decreto Gui-Mancini del 1968, fosse sottoposta a vincolo paesaggistico. Il Cga, lo scorso giugno, ha sollevato questione di legittimità costituzionale sulla normativa regionale che esclude il pagamento della sanzione paesaggistica nel caso in cui il vincolo sia stato apposto successivamente alla realizzazione dell'immobile.

Il Tar, ha, però, intanto, accolto le domande cautelari  promosse dagli avvocati Rubino, Airo’ e De Marco Capizzi confermando i propri precedenti giurisprudenziali. Pur prendendo atto della questione legittimità costituzionale sollevata dal Cga, il tribunale amministrativo ha sospeso i provvedimenti sanzionatori impugnati. I proprietari dell’immobile, nella pendenza del giudizio, potranno quindi ottenere il titolo in sanatoria senza dover pagare alcuna ulteriore sanzione o indennità.

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