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Cronaca

Furti a San Leone e Villaggio Mosè, sgominata una banda di balordi: fermate 5 persone

E' una vera e propria organizzazione criminale quella che è stata scoperta dai carabinieri, una banda che - stando all'accusa - ha razziato le residenze delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna

Furti in ogni dove. Da San Leone a Montaperto, ma anche al Villaggio Mosè, nei Comuni Agrigentini circostanti e nelle limitrofe province di Caltanissetta ed Enna. Il modus operandi era sempre lo stesso, ovvero i ladri, forzando porte e finestre con guanti e passamontagna, riuscivano ad introdursi all’interno delle abitazioni sottraendo oro, gioielli di valore, computer, persino armi legalmente custodite in cassaforte. Cinque le persone - dei rom con passaporto di Romania e Serbia - sottoposte a fermo di indiziato di delitto.  

Le indagini sono iniziate nel 2019. I carabinieri hanno lavorato incessantemente per più di un anno e mezzo, visionando sia le telecamere installate nei centri cittadini, che nelle case private. L’attività investigativa ha permesso di accertare un vero e proprio sodalizio - è stata contestata, infatti, anche l'associazione per delinquere - presente ad Agrigento, un consolidato gruppo dove ognuno aveva il suo compito: il capo, gli autisti e coloro che si occupavano materialmente del furto. Prima di ogni colpo - questo il modus operandi ricostruito dall'attività investigativa dei militari dell'Arma - la banda osservava con attenzione le villette isolate prese di mira e, durante l'assenza dei proprietari, facevano irruzione.

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I malviventi hanno portato a termine ben 20 furti in abitazione. La Procura della Repubblica ha disposto - nei giorni scorsi - i cinque fermi di indiziato di delitto. Fermi che sono stati eseguiti - fra la città dei Templi e Palermo - dai carabinieri della compagnia di Agrigento, con a capo il capitano Marco La Rovere, e da quelli del Norm. Nel corso delle perquisizioni domiciliari è stata rinvenuta molta refurtiva: monili in oro, tablet e pc, ma anche preziosi orologi ed armi: fucili da caccia in particolar modo. Gli arrestati sono stati condotti nelle case circondariali di Agrigento, Sciacca e Termini Imerese. I balordi hanno un'età compresa tra i 25 e 40 anni, più uno di 60 anni.

"Già da questa mattina - fanno sapere i militari dell'Arma -  sono state individuate diverse vittime dei furti e la refurtiva riconosciuta è stata loro restituita. Proseguono le indagini per verificare correlazioni tra furti avvenuti nei mesi scorsi e gli arrestati, nonché per il rintraccio delle vittime e la restituzione dei beni rubati. L’operazione segna dunque un punto fermo nel contrasto ai reati predatori, soprattutto in prossimità del periodo natalizio, già segnato dalle tante difficoltà dovute al persistere del coronavirus". 

I DETTAGLI DELL'INCHIESTA. Scardinavano porte e casseforti in 20 minuti e la refurtiva finiva in via Esseneto

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