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Il caso

Agrigento, una provincia di "pazzi"? Qui quasi il doppio della media: Comuni in ginocchio

La questione è emersa nei giorni scorsi in Consiglio comunale ad Agrigento: i costi per l'ente sono insostenibili e la situazione è simile anche per altri centri della provincia

Del tema della follia si è occupato, in ogni sua sfumatura, Luigi Pirandello, rendendo tutto ciò che accade ad Agrigento sempre e comunque "pirandelliano". Tuttavia da questo a passare come una provincia in cui la disabilità mentale è più accentuata statisticamente ce ne corre. 

Eppure i numeri sembrano andare in quella direzione: l'Agrigentino oggi conta infatti quasi il doppio delle persone con disabilità mentale rispetto a province con un numero di abitanti enormemente più grande. Basta guardare i dati che sono in possesso dell'Assessorato regionale della Famiglia per riscontrare come i soggetti censiti siano di ben lunga di più di quanto avvenga altrove.

I numeri: nell'Agrigentino sono 559 i soggetti con disabilità mentale assistiti per un totale di 205.130 giorni nell'anno 2021. In provincia di Palermo questo numero si ferma a quota 337, in provincia di Catania a 344. Ancora più evidenti i numeri per quanto riguarda i capoluoghi: 89 soggetti in trattamento ad Agrigento, 84 a Catania, e 111 a Palermo, con una popolazione che è però enormemente più vasta di quella della città dei Templi. Numeri rilevanti si registrano almeno in un altro centro della nostra provincia: si tratta di Favara. dove i disabili censiti sono ben 76. Tante, tantissime, le cooperative che si occupano di assistenza e le strutture convenzionate in provincia. 

Del tema si è parlato nei giorni scorsi durante il Consiglio comunale di Agrigento, con il vicesindaco Aurelio Trupia che ha appunto rilevato l'anomalia dei numeri che hanno ovviamente un impatto importante sulle casse dell'Ente: lo stanziamento annuale è di oltre 2 milioni e mezzo di euro, e le somme stanziate non sono bastevoli per soddisfare le richieste. Il Comune capoluogo, però, ha annunciato che vuole vederci chiaro soprattutto alla luce dell'evidente squilibrio numerico con le altre province. 

Ma chi decide? A stabilire i soggetti con disabilità psichica è una specifica commissione dell'Asp di cui il Comune è parte con un'assistente sociale. Il nodo però non sta tanto nel riconoscimento della disabilità, quanto sull'aspetto dell'assistenza presso le strutture accreditate, soprattutto rispetto alla quantità di tempo di ricovero. Al Municipio starebbe poi la verifica della presenza dei requisiti per la permanenza. 

Così Palazzo dei Giganti sembra pronto ad iniziative che possano provare a ridurre la platea assistita, se vi saranno i margini senza intaccare il diritto dei cittadini ad essere aiutati -, anche perché l'ente è assediato dalle richieste di pagamento e ha dovuto anche subire delle condanne per il mancato riconoscimento del servizio. Questo anche se, va detto, già nel 2020 l'allora assessore ai Servizi sociali Gerlando Riolo chiese chiarimenti all'Asp che non è noto se siano mai stati forniti.

Anche sulla copertura economica del fondo in sé c'è da discutere: comuni come quello di Favara hanno ottenuto la condanna dell'Asp a pagare in quota parte le somme dovute, ma altri enti non hanno avuto pari "fortuna".

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