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Cronaca

Dipendenza da droga e alcol, problemi mentali e malattie: il Comune cerca un progetto per aiutare gli stranieri

La Giunta ha deliberato di partecipare ad un avviso del ministero dell'Interno per ottenere fondi per la tutela sanitaria e la sperimentazione di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione

Immigrazione, integrazione e accoglienza. Ma anche tutela sanitaria. Sono decenni che, anche nell'Agrigentino, non si parla d'altro. E gli esperimenti fino ad ora fatti non sono sempre stati tutti positivi. Anche perché molto spesso i Comuni non sono stati messi nelle condizioni di aiutare chi - cittadini dei paesi terzi - vive particolari condizioni di disagio: malattie, dipendenza da droga o alcol.  

Adesso c'è però una possibilità per tendere una mano d'aiuto diversa agli stranieri. A quelli, appunto, che sono in difficoltà perché magari non godono più dell'accoglienza e sono ammalati o hanno problemi mentali o di dipendenza da droghe o alcol. Il Comune di Agrigento ha, infatti, deciso - lo ha deliberato la Giunta - di partecipare ad un avviso pubblico del ministero dell'Interno per ottenere finanziamenti mirati sul "Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020". Dovrà naturalmente essere presentato un progetto, e per questo l'ente sta provando a selezionare un soggetto privato che abbia una proposta. 

Serve dunque una idea progettuale per la tutela sanitaria e la sperimentazione di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione rivolti ai cittadini dei paesi terzi portatori di disagio mentale o patologie legate alle dipendenze. Un modello per superare le situazioni di disagio e di difficoltà dedicando particolare attenzione ai nuclei monoparentali con minori e ai nuclei familiari con presenza di minori in condizioni di particolare disagio che non godono più dell'accoglienza. 

La proposta progettuale dovrà prevedere azioni in grado di qualificare il sistema dei servizi socio-assistenziali del Comune di Agrigento, sperimentando modelli per rimuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà dei cittadini dei paesi terzi. Si dovrà - sempre nell'idea progettuale, intanto, - rafforzare i servizi territoriali della zona per la presa in carico del disagio sociale, attraverso la costituzione di una equipe multidisciplinare formata da psicologi, mediatori culturali e operatori socilai.

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