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Cronaca

Crack da 50 milioni di euro, parte appello per l'ex "re dei supermercati"

Giuseppe Burgio, 55 anni, originario di Porto Empedocle, è accusato di avere fatto sparire somme e risorse dalle imprese del suo gruppo che operava nel settore della distribuzione alimentare: in primo grado gli sono stati inflitti otto anni di reclusione

Riparte in Corte di appello il processo a carico dell’imprenditore Giuseppe Burgio, 55 anni, originario di Porto Empedocle, accusato di avere fatto sparire somme per circa 50 milioni di euro dalle imprese del suo gruppo che operava nel settore della distribuzione alimentare.

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, il 14 maggio dell’anno scorso, lo hanno condannato a 8 anni di reclusione per l’accusa di bancarotta fraudolenta. Burgio era stato assolto solo per una contestazione di distrazione di circa un milione di euro. Ieri, davanti ai giudici della Corte di appello, ai quali si è rivolta il difensore di Burgio, l’avvocato Carmelita Danile, c’è stato un primo passaggio ma del tutto interlocutorio. Il processo entra nel vivo il 14 giugno.

Burgio, definito in passato dai giornali “il re dei supermercati”, avrebbe fatto sparire beni per 50 milioni di euro dalle aziende del suo gruppo. Nell’ambito di un altro segmento di indagine sono indagati anche i dirigenti di Unicredit, accusati di essere stati complici nella bancarotta. Al contrario, Burgio ha sempre attaccato le banche accusandole di averlo abbandonato nel momento del bisogno e ha sempre respinto le accuse dando una giustificazione alle operazioni finanziarie che gli contestano.

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