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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Poliziotto penitenziario e consigliere comunale, il Tar: "Non può essere trasferito"

Il tribunale amministrativo ha dato torno al ministero della Giustizia: l'assistente capo continuerà a prestare servizio alla casa circondariale Di Lorenzo

Non può essere trasferito. Il Tar Sicilia ha dato torto al ministero della Giustizia. Per effetto di questo pronunciamento, il consigliere comunale di un Comune del Nisseno - S. C., di 45 anni, - continuerà a prestare servizio, come assistente capo della polizia Penitenziaria, al carcere Di Lorenzo di Agrigento. 

L'assistente capo della polizia Penitenziaria ricopre la carica di consigliere comunale a Sutera e per effetto di un provvedimento di assegnazione temporanea presta servizio alla casa circondariale di Agrigento. Il ministero della Giustizia ha, però, di recente, disposto la revoca del provvedimento di assegnazione temporanea dalla casa circondariale di Agrigento e quindi il contestuale trasferimento del consigliere comunale al carcere di Palermo.

Il consigliere comunale ha proposto un ricorso giurisdizionale davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, contro il ministero della Giustizia. Un ricorso per l'annullamento, previa sospensione, della revoca dell'assegnazione temporanea alla casa circondariale di Agrigento. Gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno censurato il provvedimento impugnato sotto il profilo della violazione di legge, per avere il ministero violato il divieto di trasferimento degli amministratori locali.

I legali hanno citato precedenti giurisprudenziali favorevoli del Tar Puglia e del Tar Campania e hanno sostenuto che il ministero non avrebbe tenuto conto delle note con le quali il direttore della casa circondariale di Agrigento aveva rappresentato come l'assegnazione dell'assistente capo a Palermo avrebbe comportato significativi problemi organizzativi. Si è costituito in giudizio il ministero della Giustizia, rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso.Il

La prima sezione del Tar Sicilia - presidente Calogero Ferlisi, relatore Sebastiano Zafarana - condividendo la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Rubino e Impiduglia secondo cui "gli amministratori lavoratori dipendenti, pubblici o privati, non possono essere soggetti, se non per consenso espresso, a trasferimenti durante l'esercizio del mandato", ha accolto la richiesta di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, fissando per la trattazione del merito della controversia la prima udienza pubblica del mese di aprile del 2020. Per effetto del provvedimento cautelare reso dal Tar Sicilia, il consigliere comunale continuerà a prestare servizio alla casa circondariale di Agrigento.   

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