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Cronaca

Un tuffo nella piscina.. che non esiste: quando la burocrazia comunale si crea problemi da sola

La questione, delicata e molto complessa, è emersa nei giorni scorsi durante i lavori del Consiglio comunale: a rischio finanziamenti e progetti

La piscina c'è, è persino affidata da anni a privati, ma, in realtà, non esiste. O almeno, non c'è sulla carta perchè mai accatastata e costruita su terreni che non sono nemmeno comunali. La vicenda, abbastanza pirandelliana per scomodare lo scrittore Premio Nobel, è emersa nei giorni scorsi in Consiglio comunale per bocca dell'assessore allo Sport Costantino Ciulla, che l'ha in realtà solo accennata senza che qualcuno sentisse lo stimolo della curiosità di chiedere di cosa si stesse parlando.

Il fatto: da tempo il Comune di Agrigento (e non solo) si trova a dover provvedere all'accatastamento di propri beni che appunto - nonostante siano pubblici - non sono stati mai interessati da queste procedure. Ciò che ci si è chiesto, anche da parte di funzionari e tecnici, è come sia stato possibile che per anni nessuno si sia accorto di questo problema ma, soprattutto, come sia potuto accadere che qui beni mai accatastati, siano stati concessi a privati o siano stati oggetto di finanziamento pubblico. In alcuni casi l'ente era in un certo senso corso ai ripari caricando questa incombenza al concessionario (è successo con il parcheggio pluripiano, ad esempio), in altri si è solo accorto in corso d'opera quanto era accaduto e sta provando a trovare una soluzione. Ad oggi, pare, prive di accatastamento sono quasi tutte le scuole, la sede dell'Ecua (con una vertenza in corso tra l'università e il Comune sulla proprietà dell'immobile), la palestra polidistrettuale di via La Malfa e, appunto, la piscina di Villaseta. Qui, tra l'altro, si aggiunge un ulteriore tassello che rende tutto ancora più complesso: il terreno su cui si trova l'edificio non è nemmeno del Municipio, ma bensì del Demanio.

Questo in forza di una legge risalente ai giorni della Frana di Agrigento, che richiederà adesso che si proceda alla voltura del bene e del terreno su cui è posto. Senza questi passaggi, impossibile anche solo realizzare interventi di manutenzione straordinaria (ad esempio, quelli su una caldaia) e, ovviamente, accedere a risorse pubbliche.

Un'ennesima pagina quantomeno "curiosa" della burocrazia agrigentina e siciliana: situazioni come queste, garantiscono i tecnici, sono numerose ovunque nell'Isola.

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