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Cronaca

Regionalismo differenziato, quadri e delegati della Cgil a confronto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Giovedì 28 marzo 2019 alle ore 9.30 nella Sala Luca Crescente del Consorzio Universitario Empedocle di Agrigento (Via Quartararo/Calcarelle) si terrà un attivo dei “quadri e dei delegati” della CGIL Agrigentina.
L’iniziativa si aprirà con la relazione del Segretario Generale Massimo RASO e prevende l’intervento del Segretario della CGIL Siclia Michele PAGLIARO e le conclusioni del Vice Segretario Nazionale Gianna FRACASSI.
“La ragione per cui abbiamo organizzato questa iniziativa - ha affermato Massimo RASO  - è che siamo profondamente preoccupati dal silenzio che c'è intorno al tema del regionalismo differenziato. Il governo ci lavora, la questione è presente nel “contratto di governo” tra Lega e 5 Stelle, eppure non se ne parla e i cittadini non ne sanno nulla” Eppure – continua Raso -un’applicazione contorta dell'articolo 116 della Costituzione, potrebbe avere conseguenze molto gravi sul terreno della esigibilità dei diritti dei cittadini di questo Paese, sia sui diritti di cittadinanza che su quelli sociali, su temi fondamentali come l’Istruzione , la Sanità, le Infrastrutture e sulla generale sottrazione di risorse per le politiche di riequilibrio territoriale. Nella richiesta di applicazione dell'autonomia avanzata dalla Regione Veneto, “c'è un principio non condivisibile”, perché “contraddice la Costituzione e si avvicina pericolosamente al secessionismo. La richiesta di autonomia, tra l'altro, arriva ora da 13 regioni. Ma, se tutto ciò dovesse trovare compimento, senza aver prima definito dei livelli essenziali delle prestazioni per tutti i cittadini del Paese, il rischio è di avere 20 regioni differenti. Siamo alla “Secessione dei Ricchi” come afferma, giustamente, il Prof. Viesti. Noi dobbiamo impedirlo, facendo crescere consapevolezza e rilanciando le ragioni di un riequilibrio delle diseguaglianze, a partire da quella che impedisce la crescita dell’intero Paese, quella tra il Nord ed il mezzogiorno”. Nella piattaforma per il Mezzogiorno dobbiamo lavorare per definire uno specifico “progetto Agrigento” in grado di rivendicare precisi obiettivi per la nostra terra, con particolare riferimento alle infrastrutture materiali ed immateriali, la salvaguardia del territorio, il rilancio delle “eccellenze” 

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