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Cronaca

Muore dopo una frattura cranica, c'è la sentenza di condanna: è "scontro" fra Asp

L'azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, impugnando il verdetto di primo grado, ha chiesto l'estromissione di ogni responsabilità dei propri sanitari e in subordine che la maggiore responsabilità sia imputabile al comportamento omissivo dei sanitari di Agrigento

Muore - era il 16 luglio del 2013 - dopo una caduta accidentale che ha determinato una frattura cranica occipitale e dopo un ricovero in un ospedale Agrigentino e il successivo trasferimento in un ospedale dell'Asp di Caltanissetta. Gli eredi, per ottenere il risarcimento dei danni, citano le due Asp e in primo grado - sentenza del 22 luglio scorso - il tribunale di Caltanissetta dichiara la responsabilità dei sanitari. 

Le Asp di Agrigento e Caltanissetta erano state convenute per omissione terapeutica consistita "nell'omesso, immediato, trattamento emodialitico, causa del decesso". Accogliendo la domanda risarcitoria degli eredi della donna che è morta, il tribunale ha, dunque, condannato l'Asp di Agrigento in misura del 10 per cento e quella di Caltanissetta per il restante 90 per cento.

L'azienda sanitaria provinciale della città dei Templi ha già predisposto la liquidazione di 102.547,54 euro, di cui 98.619,59 euro per risarcimento danni, interessi legali, rimborso spese mediche e funerarie. Impegno di spesa perché non è stata proposta istanza di sospensione dell'esecutività. Ma l'Asp di Caltanissetta ha proposto appello ed ha citato tanto gli eredi quanto l'azienda sanitaria provinciale di Agrigento a comparire all'udienza del prossimo 16 gennaio davanti la Corte d'appello di Caltanissetta. L'Asp Nissena chiede una nuova Ctu finalizzata all'estromissione di ogni responsabilità dei sanitari che hanno avuto in cura la donna, "avendo agito con prudenza, diligenza e perizia" e "la dichiarazione che la morte avvenne per cause naturali o in subordine ritenere che la maggiore responsabilità è imputabile al comportamento omissivo dei sanitari dell'Asp di Agrigento o, in ulteriore subordine, ottenere la riduzione dell'ammontare del danno liquidato".

L'Asp di Agrigento però non ci sta e per ottenere il rigetto delle pretese formulate in danno dell'azienda sanitaria provinciale ha deciso di costituirsi nel giudizio di appello ed ha già conferito l'incarico professionale di rappresentanza dell'ente all'avvocato Rossana Castaldo del foro di Agrigento.

Nel luglio del 2013, la donna si recò al pronto soccorso di un ospedale Agrigentino (non viene indicato quale negli incartamenti dell'Asp della città dei Templi) a causa di una caduta accidentale che aveva determinato una frattura cranica occipitale con presenza di iperkaliemia moderata, trattandosi di una persona emodialitico. La donna, dall'Agrigentino, venne trasferita in un presidio ospedaliero dell'Asp di Caltanissetta dove è, appunto, spirata il 16 luglio del 2013.      

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