Beatificazione di Livatino, il Csm: "Momento difficile e grande voglia di riscatto"
Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini, domenica, sarà in cattedrale per partecipare alla cerimonia in onore del "giudice ragazzino"
Ci sarà - in rappresentanza del Consiglio superiore della magistratura - anche il vice presidente David Ermini, domenica, in Cattedrale ad Agrigento, in occasione della cerimonia di beatificazione del giudice Rosario Livatino. E' un momento difficile per le toghe e il riferimento è alla bufera sulla magistratura e sul Csm legata alla vicenda dei verbali dell'avvocato Piero Amara.
"In un momento difficile per la magistratura che ha voglia di un grande riscatto, come pure il Csm, Pietro Scaglione e Rosario Livatino sono le figure a cui fare riferimento" - ha detto il vice presidente del Csm David Ermini in apertura del plenum.
Prima di pronunciare questo passaggio Ermini aveva ricordato la figura dei due magistrati. Scaglione era procuratore di Palermo quando il 5 maggio di 50 anni fa venne ucciso da Cosa Nostra, assieme all'agente di custodia Antonino Lorusso. Aveva condotto "importanti indagini" non solo sulla banda del bandito Salvatore Giuliano e sull'uccisione del sindacalista Carnevale, ma anche, come ha ricordato Ermini, su Vito Ciancimino e Salvo Lima. Oggi il Csm onora la memoria di Scaglione pubblicando sul suo sito gli atti sulla sua carriera, che sono stati desecretati.
Livatino invece sarà dichiarato beato dalla Chiesa cattolica il 9 maggio. Domani al Consiglio superiore della magistratura sarà presentato in anteprima, alla presenza del capo dello Stato e della ministra della Giustizia Marta Cartabia, il documentario di Tv2000 su Livatino che andrà in onda domenica prossima. Per la magistratura "Scaglione e Livatino sono le figure a cui fare riferimento in ogni momento, anche di grande criticità", ha sottolineato Ermini.