Giornate Fai, gli agrigentini si riscoprono "turisti"
Le temperature favorevoli hanno fatto sì, che la popolazione scegliesse ancora una volta la natura e la cultura
Giornate Fai di Primavera, Agrigento si innamora delle bellezze della città. Grandi e piccoli alla conquista del Giardino della Kolymbetrha, del tempio di Vulcano e non solo. Il clima favorevole ha fatto sì, che gli agrigentini scegliessero, ancora una volta, la natura e la cultura.
Ed il treno storico è stato un successo annunciato, per una domenica diversa dalle altre. La città abbraccia gli agrigentini, che hanno sposato con successo le giornate Fai di Primavera, una iniziativa che per l’edizione 2017 ha registrato il tutto esaurito.
Fortemente simbolico, inoltre, il viaggio da Licata ad Agrigento. “È da oltre 50 anni – aveva spiegato il presidente di Ferrovie Kaos Marco Morreale – che un treno non unisce, direttamente, le città di Licata ed Agrigento: l’ultimo servizio fu effettuato nel mese di ottobre del 1959 sulla, ormai dismessa, linea a scartamento ridotto che attraversava Favara, Naro, Camastra e Palma di Montechiaro. La Fondazione Fs italiane, unitamente al Fai, ha così voluto far rivivere, anche se un’altra sede ferroviaria, “l’ebbrezza” di questo viaggio in treno d’epoca, che toccherà quasi tutte le stazioni che insistono nel territorio della provincia di Agrigento”.
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La Freccia dei Templi è partita dalla stazione di Licata e s'è fermata alle stazioni di Campobello-Ravanusa, Canicattì, Castrofilippo, Racalmuto, Grotte, Comitini Zolfare, Aragona Caldare e Agrigento bassa.
Ed è tornata a vivere anche la stazione di Castrofilippo che non effettua servizio viaggiatori da ormai diversi anni. Stesso discorso per la stazione di Comitini Zolfare, occasionalmente toccata dai treni storici.
