L'agguato di Liegi, audizioni e verifiche anche nell'Agrigentino
Gli investigatori avrebbero già sentito alcuni conoscenti dei due uomini e starebbero, adesso, tentando di tratteggiare un ritratto dell'empedoclino rimasto ucciso e del favarese gravemente ferito
Anche i poliziotti della Squadra Mobile ed i carabinieri del reparto operativo stanno cercando di acquisire informazioni, da trasmettere agli investigatori di Liegi, su Mario Jakelich, 28 anni, di Porto Empedocle - che è deceduto in seguito all'agguato - e sul favarese quarantenne Maurizio Di Stefano rimasto gravemente ferito.
Gli investigatori agrigentini avrebbero già sentito alcuni conoscenti dei due uomini e starebbero, adesso, tentando di tratteggiare un ritratto dell'empedoclino e del favarese provando anche a capire come mai si fossero recati a Liegi.
L'agguato - verificatosi mercoledì sera nel quartiere Outremeuse - continuerebbe ad avere, per gli investigatori del Belgio, proprio per le modalità utilizzate dai killer, le caratteristiche del regolamento dei conti. Ma perché quella "pioggia" di proiettili? E per quale motivo i due agrigentini si trovavano a Liegi? Con chi avevano appuntamento?
E' naturale che le risposte dovranno arrivare dalle forze dell'ordine di Liegi. Ma anche polizia e carabinieri di Agrigento stanno cercando di capire. Uno l'interrogativo che, per le forze dell'ordine di Agrigento, sembrerebbe essere prioritario: "Per quale motivo i due agrigentini si trovavano a Liegi?". Naturalmente, nell'Agrigentino, gli investigatori si chiedono anche: "Chi conoscevano a Liegi?" ed "Avevano un appuntamento con un altro agrigentino?". Liegi e paesi limitrofi sono, del resto, i centri del Belgio dove ci sono molti emigrati siciliani.
Le forze dell'ordine di Liegi avrebbero chiesto informazioni anche a Parma, in Emilia Romagna, dove l'empedoclino Mario Jakelich e la moglie si erano trasferiti per motivi di lavoro.
Determinanti potrebbero però essere le dichiarazioni di Di Stefano. Non si sa ancora se il favarese sia stato sentito o meno dagli inquirenti di Liegi. Il suo quadro clinico veniva dato, del resto, per "complicato" e "delicato". Non si sa se davvero, adesso, sia o meno fuori pericolo.