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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

Omicidio Burgio: Agguato di stampo mafioso? Serrate indagini della Mobile

Gli inquirenti hanno stabilito che sono stati quindici i colpi di mitraglietta sparati dai due...

Gli inquirenti iniziano a fare luce sull'omicidio di Carmelo Burgio, avvenuto ieri sera in via Nobel a Palma di Montechiaro. Gli agenti della Squadra mobile di Agrigento hanno stabilito che sono stati quindici i colpi di mitraglietta sparati dai due sicari.

L’uomo, sposato e padre di due figli, era incensurato e gli investigatori stanno scandagliando gli ultimi periodi della sua vita ritenendo, al momento, che il movente dell'omicidio sia quello di un regolamento di conti per uno sgarro. Da tempo residente in Germania, dove si era trasferito con la famiglia, era arrivato in città da otto giorni, per effettuare alcuni lavori di manutenzione nell’abitazione di proprietà. Carmelo Burgio, che di mestiere faceva l’imbianchino, aveva deciso di svolgere quei lavori in questo periodo, così da essere vicino ad amici e parenti in occasione delle festività natalizie.

Ieri sera Burgio si trovava in via Nobel, aveva da poco fatto la spesa e stava facendo ritorno a casa. In quel momento è stato avvicinato dai killer che hanno sparato con una o forse due mitragliette. Una pioggia di proiettili che lo ha raggiunto in varie parti del corpo. Gli investigatori hanno recuperato 15 bossoli, sette di questi hanno colpito l'uomo in diverse parti del corpo, gli altri si sono conficcati in una Fiat Panda, nella facciata esterna di un edificio e in un palo dell’illuminazione pubblica.

Gravemente ferito, Burgio è crollato a terra. E’ stato soccorso da alcuni passanti, che l’hanno trasportato alla guardia medica del paese. Successivamente, viste le gravi condizioni in cui versava, al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata. Qui i medici a tarda notte hanno deciso di sottoporre Burgio a un intervento chirurgico. Ma un arresto cardio-circolatorio non gli ha lasciato scampo ed è morto durante la notte.

Per tutta la notte e anche per la giornata di oggi, i due dirigenti, Alfonso Iadevaia, capo della Mobile, e Angelo Cavaleri, responsabile del commissariato di Palma di Montechiaro, coordinati dal sostituto procuratore Luca Sciarretta, hanno indagato ascoltando amici, familiari e parenti dell’uomo.

Sul delitto c’è l’ombra della mafia. Anche se Carmelo Burgio, non aveva appartenenze, parentele o legami di tipo criminale. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori la personalità della vittima, i suoi rapporti con la gente di Palma, anche se Burgio da tempo viveva in Germania e solo da pochi giorni si trovava nel suo paese natale.

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