"Abusi sessuali su una 13enne", la madre resta in silenzio davanti al giudice
Due degli indagati hanno invece risposto alle domande del gip e hanno respinto categoricamente ogni accusa. La minore è stata affidata, nel frattempo, ad una comunità
La madre della ragazzina di 13 anni che avrebbe subito ripetutamente abusi sessuali si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La donna, rappresentata e difesa dall'avvocato Nino Sutera, è stata sottoposta all'interrogatorio di garanzia al carcere Pagliarelli di Palermo. Nella stessa casa circondariale è recluso Pietro Civello, 63 anni, di Gibellina - assistito dall'avvocato Antonino Vallone - e anche lui ha fatto scena muta.
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Hanno invece risposto alle domande del gip del tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, gli indagati Calogero Friscia di 25 anni e Vito Campo di 69 anni, difesi entrambi dall'avvocato Calogero Lanzarone. Entrambi hanno respinto, categoricamente, le accuse. Friscia, secondo quanto è emerso dalle indagini, avrebbe avuto un rapporto sessuale con la minorenne "a compensazione di un credito vantato dalla madre".
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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il menfitano Vito Sansone, 43 anni, difeso dall'avvocato Giuseppe Buscemi, e Viorel Frisan, 37 anni di Gibellina, rappresentato dall'avvocato Antonino Vallone. I difensori hanno chiesto l'annullamento della misura cautelare e preannunciano già ricorso al Riesame.
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La ragazzina è stata, nel frattempo, affidata ad una comunità. Con le sue dichiarazioni avrebbe dato a investigatori e inquirenti degli elementi per poter far scattare gli arresti conclusione di una complessa indagine che è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo. Ad eseguire le 6 ordinanze di custodia cautelare sono stati i carabinieri della compagnia di Sciacca. Le accuse, a vario titolo, sono gravissime: induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale e atti sessuali con minorenne. Reati aggravati poiché consumati ai danni di una vittima infra quattordicenne.