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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Torna la zona "rossa" anti Covid, ecco cosa cambia di nuovo

Il Paese torna nell'area di rischio elevato: aperti i supermercati e diverse tipologie di negozi, ma è vietato spostarsi se non per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Consentiti sport e attività motoria all’aperto e in forma individuale. Poi una nuova stretta in arrivo

Oggi e domani si torna in zona rossa

È necessario ridurre i casi di coronavirus anche in virtù della scoperta di varianti come quella inglese, che sono molto contagiose. La settimana che ci attende rappresenta un momento importante, perché potremmo iniziare ad osservare un aumento dei contagi di coronavirus connessi al periodo delle feste che, nonostante le misure prese, hanno determinato un maggior rischio di esposizione. 

Da zona arancione a zona rossa: cosa cambia in tutta Italia dal 5 gennaio 2021

Oggi e domani l’Italia torna in zona rossa e rientrano in vigore i divieti previsti dal cosiddetto "decreto Natale". Per quanto riguarda gli spostamenti, questi sono vietati se non per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. È comunque permesso raggiungere in due (gli under 14 sono esclusi) una sola abitazione al giorno all’interno della propria regione, secondo le deroghe previste dal decreto Natale. Necessaria però l’autocertificazione. L'autodichiarazione valida è quella pubblicata sul sito del ministero dell'Interno (potete scaricare il modulo qui) e che porta ancora la data di ottobre 2020, quella dell'ultimo aggiornamento. In essa va indicato che lo spostamento è determinato da:

  • comprovate esigenze lavorative;
  • motivi di salute;
  • altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.

Proprio quest'ultimo punto è quello da barrare nell'autocertificazione, aggiungendo nelle righe successive l'indirizzo di partenza e quello di destinazione ma, per motivi di privacy, non il nome della persona che si va a visitare. Attenzione: il governo ha chiarito in una faq pubblicata sul sito di Palazzo Chigi che il rientro a casa "dopo essere andati a trovare amici o parenti deve sempre avvenire tra le 5.00 e le 22.00 (il 1° gennaio 2021 tra le 7.00 e le 22.00), sia nei giorni “rossi” che in quelli “arancioni”. I motivi che giustificano gli spostamenti tra le 22.00 e le 5.00 restano esclusivamente quelli di lavoro, necessità o salute.

In zona rossa è confermato il divieto di uscita dalle 22 alle 5. Nel periodo di zona rossa ristoranti, bar e pasticcerie sono chiusi, ma resta consentito ordinare a domicilio o per l’asporto entro le 22. Alcuni negozi possono restare aperti: tra questi gli alimentari (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari, surgelati). Restano aperte anche attività come le farmacie, negozi di computer ed elettronica di consumo, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni. Nessuna chiusura per tabaccai, librerie ed edicole. Aperti anche i benzinai così come i barbieri e i parrucchieri. Ci si potrà recare presso altri negozi specializzati come quelli di abbigliamento per bambini, biancheria personale. Aperti anche i negozi che vendono prodotti per animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati o i negozi di ferramenta e quelli che vendono vernici e piastrelle.

Per quanto riguarda lo sport, nei giorni di zona rossa si potrà fare soltanto all’aperto, in forma individuale e senza la possibilità di uscire dal proprio comune. Nei giorni di zona rossa va ricordata in ogni caso la differenza applicata in questi casi tra attività motoria, che può essere fatta soltanto nei pressi della propria abitazione (con la mascherina), e l’attività sportiva che può essere fatta anche in zone diverse da quella della propria abitazione (senza mascherina). Restano dunque sospese le attività nei centri sportivi anche in forma individuale (come tennis o padel) così come le attività in palestra, piscina, terme e centri benessere. Anche per quanto riguarda sport e attività motoria valgono gli orari stabiliti dal Dpcm e si potrà dunque uscire soltanto dalle 5 alle 22.

I controlli sugli spostamenti e le regole sui passeggeri in auto

Non mancheranno i controlli e come sempre nel mirino c’è soprattutto chi decide di spostarsi con l'auto. Vediamo in breve le cose da sapere per mettersi in viaggio. Nelle vetture private, a meno che non si viaggi con persone conviventi, va innanzitutto evitato che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente. E sui sedili posteriori ci possono essere al massimo due passeggeri, muniti di mascherina. L'obbligo di indossare un dispositivo di protezione vale anche per il conducente. Lo stabilisce il Dpcm dello scorso 3 dicembre 2020. L'utilizzo della mascherina non è obbligatorio solo nel caso in cui la vettura sia dotata di adeguata paratia divisoria tra le file di sedili.

Quante persone possono viaggiare nella stessa auto?

Sul punto il governo ha fatto chiarezza nelle Faq (frequently asked questions) al Dpcm del 3 novembre scorso. Le regole non sono cambiate. È possibile usare l’automobile con persone non conviventi? La risposta è sì, purché - si legge - siano rispettate alcune misure di sicurezza "ossia con la presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina. L’obbligo di indossare la mascherina può essere derogato nella sola ipotesi in cui la vettura risulti dotata di un separatore fisico (plexiglas) fra la fila anteriore e posteriore della macchina, essendo in tale caso ammessa la presenza del solo guidatore nella fila anteriore e di un solo passeggero per la fila posteriore". 

Il decreto stabilisce però una deroga per le persone che vivono nella stessa unità abitativa, "nonché tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili". Ma attenzione perché lo stesso Dpcm stabilisce una deroga valida appunto per le persone conviventi che dunque non devono rispettare le disposizioni elencate sopra. Si può cioè viaggiare occupando tutti i posti disponibili senza indossare la mascherina.

Le deroghe per gli spostamenti nei giorni in zona rossa

Anche nei giorni in cui è in vigore la zona rossa sarà possibile utilizzare la deroga per spostarsi e andare in visita ad amici e parenti (come avvenuto a Natale e Capodanno, per un massimo di due persone). Nei giorni arancioni e rossi - in sostanza fino al 6 gennaio - sarà possibile prendere la macchina per andare a fare la spesa in un altro Comune - ma solo in determinati casi - o per fare visita ad amici e parenti che abitano in un Comune della stessa regione (in questo caso bisogna essere non più di 2, ma gli under 14 non vengono conteggiati). Può spostarsi liberamente anche chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti purché lo spostamento avvenga in un raggio di 30 chilometri, anche in un’altra regione, con il divieto esplito di recarsi nel capoluogo di provincia.

Le multe aumentate fino ad un terzo se...

E gli spostamenti tra regioni? In questo caso, oltre ai motivi di lavoro, salute o necessità, resta valida la motivazione del rientro presso il proprio domicilio o residenza. Solo il 6 gennaio ci sarà il via libera agli spostamenti per le regioni in zona gialla. Infine le multe: non tutti sanno che la sanzione applicabile, da 400 a 1.000 euro, può essere "eventualmente aumentata fino ad un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo". Un motivo in più per rispettare le regole.

Le regole in vigore dal 7 al 15 gennaio

Cosa succederà dopo il 6 gennaio? A quanto pare non ci sarà nessun liberi tutti e non si tornerà, almeno non da subito, allo status quo ante Natale, ovvero alla divisione delle regioni per colore. Il governo è al lavoro per varare un nuovo provvedimento che secondo le indiscrezioni potrebbe vedere la luce già stasera. Sarà probabilmente un’ordinanza “ponte” del ministro della Salute Roberto Speranza a dettare le regole in vigore dal 7 al 15 gennaio. Perché queste due date? Semplice: perché il giorno dopo l’Epifania scade il decreto legge 172/2020 (il così detto decreto Natale), mentre otto giorni dopo a perdere di validità sarà il Dpcm del 3 dicembre 2020. A partire dal 15 gennaio entrerà invece in vigore un nuovo Dpcm che dovrebbe - usiamo il condizionale - introdurre anche una zona “bianca” per le regioni che hanno una situazione epidemiologica non particolarmente preoccupante.

Stando alle norme attualmente in vigore, il 7 gennaio l’Italia dovrebbe svegliarsi interamente gialla, mentre l’8 gennaio è prevista l’ordinanza del ministero della Salute sul base dei dati raccolti dall’Istituto superiore di Sanità nel consueto monitoraggio settimanale. Ma con l’aumento dei contagi l’esecutivo non vuole correre rischi. Da qui la necessità di prorogare le misure di contenimento fino al 15 gennaio. Un nuovo vertice di governo è previsto tra poche ore e forse già in giornata di potrebbe chiudere. L’ipotesi più percorribile sembra essere quella di adottare misure più soft rispetto a quelle del decreto Natale ma ugualmente valide per tutto il territorio nazionale. Almeno fino all’11 gennaio. In sostanza, si potrebbe avere una situazione del genere:

  • 7-8 gennaio: Italia interamente in zona gialla;
  • 9-10 gennaio: zona arancione in tutto il territorio nazionale;
  • 10-11 gennaio: tornerebbe in vigore il sistema della classificazione per colori.

A rischio zona arancione o rossa ci sarebbero Veneto, Liguria, Calabria e forse anche Lombardia, Puglia e Basilicata. Ma questa è solo una delle ipotesi. Non è escluso ad esempio che si decida di continuare con le regole già in vigore durante le feste natalizie che prevedono la zona rossa nei festivi e prefestivi e la zona arancione negli altri giorni. È una possibilità più remota, ma che non può essere esclusa a priori. Tutto dipenderà come sempre dai dati epidemiologici che i tecnici del Cts porteanno sul tavolo del confronto.

Dopo il 15 gennaio le cose potrebbero cambiare ulteriormente con l’introduzione di una zona bianca per "le regioni, le fasce o le zona con gli indicatori migliori, e in queste aree si potrebbero riaprire i luoghi della cultura, come musei, teatri, sale da concerto e cinema. In questa zona bar e i ristoranti lavorerebbero senza limiti di orario e anche piscine e palestre tornerebbero a funzionare a pieno ritmo. Sempre però mantenendo le regole base di contenimento, come mascherina obbligatoria, distanziamento e divieto di assembramento". Ricapitolando: il 7 gennaio dovrebbe entrare in vigore un provvedimento ponte, probabilmente un’ordinanza, in vigore fno al 15 gennaio. L’ipotesi più probabile è quella che riportiamo di seguito.

  • zona gialla: 7-8 gennaio;
  • zona arancione 9-10 gennaio;
  • ritorno della divisione per colori dall’11 gennaio in poi. In tal caso alcune regioni potrebbero finire di nuovo in zona rossa.

Dal 15 gennaio in poi un nuovo Dpcm o decreto dovrebbe cambiare ulteriormente i criteri, introducendo una “zona bianca” per le regioni meno a rischio, ma anche modificando i parametri di classificazione che saranno più severi.

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