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"Non aiutò latitante a fuggire in Germania", assolto barista

La Corte di appello cancella la condanna a 6 mesi di reclusione inflitta in primo grado al cinquantenne Antonio Prinzivalli. La difesa: "Ha solo dato un passaggio ad un conoscente, non sapeva che fosse ricercato"

Assoluzione perchè il fatto non sussiste: i giudici della Corte di appello di Palermo hanno cancellato la condanna a 6 mesi di reclusione inflitta all'agrigentino Antonio Prinzivalli, 50 anni, barista molto noto in città, accusato di avere cercato di aiutare un latitante a fuggire in Germania. 

La Corte, accogliendo l'appello del difensore, l'avvocato Daniela Posante, ha ribaltato la sentenza di primo grado, emessa dal giudice Fulvia Veneziano, del tribunale di Agrigento, che lo aveva riconosciuto colpevole di procurata inosservanza di pena. 

Prinzivalli era stato arrestato il giorno dell’Epifania del 2018. I carabinieri lo hanno bloccato dopo che aveva accompagnato alla stazione dei bus un latitante, Dario Micalizio, 37 anni, ricercato da un anno e mezzo dopo che la condanna a 10 mesi di reclusione inflitta nell'ambito dell'operazione antidroga "Capo dei capi", che ha disarticolato un vasto giro di droga in città con decine di persone coinvolte, era diventata definitiva. 

Micalizio si sarebbe rifugiato in Germania ed è lì che, sostiene l'accusa, sarebbe tornato in pullman, dove si viaggia senza esibire alcun documento e i passeggeri non sono identificati, dopo avere trascorso le vacanze natalizie in famiglia. Gli inquirenti, però, lo aspettavano al varco e, dopo avere notato strani movimenti da parte dei familiari, lo hanno bloccato alla stazione dei bus poco prima di salire sul mezzo.

Insieme a lui c'era Prinzivalli che si è sempre giustificato dicendo di non sapere nulla della posizione giudiziaria del conoscente che gli avrebbe solo chiesto un favore. Tesi che è stata sempre sostenuta dalla difesa. 

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