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Giovedì, 25 Aprile 2024
Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Orari della movida: "ode al silenzio" contro il caos notturno

La notte si coniuga con il riposo, è un momento di sospensione fra una fatica trascorsa e l'incognita di un domani imperscrutabile

Una città a misura d’uomo è una città che sconosce ogni tipo di inquinamento. Il recente dibattito sugli orari d’apertura delle ‘’centrali del rumore e del caos’’ mi stimola a scrivere qualcosa sul diritto al riposo e sulla sacralità del silenzio notturno. Diffondere suoni assordanti all’interno di un centro abitato durante le ore notturne è un atto di arrogante prevaricazione e di lesione del diritto alla serenità, alla quiete e al riposo, e non è soltanto una questione di ‘’musica’’, c’è dell’altro in termini di danni collaterali e accessori: caroselli di auto e moto con il relativo concerto di clacson, sgommate e accelerazioni; ubriachi che urlano, orinano e vomitano; risse e danni all’arredo urbano; abbandono di immondizia e bottiglie; danni rilevanti all’economia di ostelli, alberghi, case vacanze e B&B.

Il silenzio è un bene essenziale al pari dell’acqua e dell’aria, i rumori soffocano la nostra intimità e i nostri pensieri, il pensiero stesso per potersi esprimere ha estremo bisogno del silenzio. Occorre diffondere la cultura del silenzio per colloquiare con noi stessi e per non far affogare nel caos la gioia di vivere; le filosofie orientali, penso al buddismo zen, si fondano sul silenzio quale unico mezzo per dialogare con la nostra voce interiore.

La notte si coniuga con il silenzio e il riposo, la notte è un momento di sospensione fra una fatica trascorsa e l’incognita di un domani imperscrutabile. Il silenzio, specie quello notturno, è prezioso e viene sprecato e inquinato come le altre risorse della terra. Disgraziati e miseri sono quelli che non sono capaci di ascoltare il bisbigliare sommesso e ovattato dell’incontro fra il mare e la terra, lo stormire lieve delle foglie in un bosco, il silenzio avvolgente di una remota valle montana coperta da una spessa coltre nevosa. Il silenzio nella natura, specialmente quello notturno, sospende il tempo, svuota la mente e ci fonde con l’infinito.

Oggi ascoltare il suono del silenzio e vivere in pace il riposo notturno è diventato quasi un atto di trasgressione, in ultima analisi il silenzio e l’armonia della natura ci restituiscono con interessi da capogiro salute psicofisica e gioia di vivere. Le centrali del rumore e del caos generano invece soltanto inquinamento esistenziale, solitudine e ottundimento psichico.

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