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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Google ad Agrigento, il "campo" della vergogna

Si è consumato nuovamente un atto indecente contro l’arte, la cultura e la povertà

Qualche persona eternamente sfasata o succube e serva del “politicamente corretto” leggendo questo articolo penserà e dirà: “Che nesso ha questo pezzo con la conservazione della natura? Una provocazione fine a se stessa?’’.

Assolutamente no. Il nostro parco archeologico è un parco naturale e la gestione di un parco naturale, sul quale insistono preziose emergenze archeologiche e faunistiche, è una questione che attiene alla filosofia e alla cultura della conservazione, per cui il porre in essere iniziative che nulla hanno a che vedere con gli scopi e le motivazioni che hanno ispirato l’istituzione del parco è  un fatto assolutamente negativo.

Sto scrivendo trasportato dal disgusto e dall’indignazione perché si è consumato nuovamente un atto indecente contro l’arte, la cultura e la povertà. Trovo deprimente la prostrazione fantozziana e l’untuosa piaggeria delle autorità nei confronti di individui che rappresentano esclusivamente un mondo corrotto e corruttore. Trovo nauseante che un bene che appartiene all’intera umanità possa essere ridotto al rango di sala da banchetto e affittato per soddisfare i capricci di alcuni miliardari.

Forze dell’ordine pagate dai cittadini e ridotte al rango di giannizzeri per vegliare sull’ingordigia di questi  “Proci’’ del terzo millennio (cit. Odissea). Le spese per l’operazione di tutela di questo parassitismo DOC chi le ha sostenute? I cittadini sono stati privati persino della libertà di circolare, trovate normale una porcata del genere?

Naturalmente l’operazione ha avuto tutte le benedizioni; stampa e istituzioni del “pensiero unico’’ hanno in maniera sperticata incensato l’evento. Qualche giornalista, forse stordito da un colpo di calore, ha persino scritto: “Agrigento come Davos’’. Come Davos? C’è da sfasciarsi dalle risate! Davos è una città svizzera capolavoro d’ordine, decoro, pulizia ed efficienza, il paragone regge con Agrigento e le sue tonnellate di immondezza? Le sue legioni di sorci, zanzare, mosche e blatte? Le strade con buche che sembrano prodotte dall’impatto di proiettili? Le periferie abbandonate e spente? Servizi pubblici inferiori a quelli di Khartoum? L’acqua che è ancora una chimera? Il mare inquinato da coliformi fecali? Le decine di discariche abusive? Le mute di cani randagi? Questa povera e fottuta Agrigento sarebbe la nuova Davos?

Secondo alcuni “Soloni de noantri’’ la Valle dei Templi è uscita dall’oblio grazie a questa iniziativa. Che dire? Siamo nel campo della patologia psichiatrica o dell’ignoranza più crassa. Non mi meraviglio più di tanto, del resto il nostro è un paese da operetta con un parlamento abusivo che, invece di  risolvere il dramma della disoccupazione di quasi sei milioni di italiani, legifera su sodomia e spinelli.

Una volta avevamo Sciascia, Quasimodo, Bufalino, Pirandello… adesso chi abbiamo? Chi fa cultura? Il creatore del commissario Montalbano? Chi fa politica? Crocetta e i suoi accoliti che in pompa magna ricevono proni i reali del Qatar (fra i principali finanziatori dell’ISIS)  affinché acquistino altre “fette’’ di Sicilia?

Questo è il brodo di coltura ideale grazie al quale eventi deteriori come “Il Campo Google’’ possono attecchire.

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