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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Un mattino autunnale a Torre Salsa

Le foglie della posidonia hanno formato sulle rive delle cale degli spessi, scuri e profumati depositi;il piano del litorale soggetto alle maree è tutto da esplorare per gioire del tripudio di vita che custodisce

Camminare sulla soffice,tiepida e spessa coltre di sabbia procura un grande senso di benessere, dopo qualche tempo mi volto a guardare le mie impronte, le sole impronte umane lungo l'intero percorso; osservo adesso altre impronte, quelle di una volpe che nottetempo ha lasciato le alture per attraversare il cordone dunale e giungere in spiaggia per cercare crostacei,molluschi e pesci portati a riva.

Vi sono le impronte delle guardinghe cornacchie grigie e del solitario airone cenerino che come un intruso staziona all'interno dello stormo dei gabbiani reali.Le traccie lasciate dall'indefesso lavoro di un minuscolo roditore che ivi ha eletto la propria dimora e poi ci sono i doni che il mare lascia sulla spiaggia durante e dopo le tempeste;le trasparenti,gelatinose e rosate meduse "pelagia noctiluca", e naturalmente le conchiglie: lucide e lisce cipree, rugosi cardium, lucenti telline. Sul mio capo il sonoro duello aereo fra un falco pellegrino e un paio di cornacchie e poi subito dopo gabbiani ebbri di azzurri spazi che vanno dal cielo al mare e dal mare al cielo sfiorando virtuosamente i bianchi merletti delle creste dell'onda.

Torre Salsa

Le foglie della posidonia hanno formato sulle rive delle cale degli spessi, scuri e profumati depositi;il piano del litorale soggetto alle maree è tutto da esplorare per gioire del tripudio di vita che custodisce.Trasparenti e confidenti gamberi, paguri che faticosamente arrancano sul fondo, timidissimi granchi corridori che guadagnano immediatamente strette fessure,ofiure con flessuose braccia serpentiformi, avannotti di cefalo e di sarago che cercano una via di fuga verso il mare aperto,baldanzosi ghiozzi che pattugliano il loro territorio,il polpo che veglia l'entrata della propria tana mimetizzata con sassolini da lui raccolti, l'attinia che sensualmente agita in maniera ritmica i tentacoli dagli apici color rosa.

E poi aspettare il sorgere della luna dal candido promontorio mentre il sole incendia il cielo riempendo d'oro le dune per poi lentamente spegnere la sua scarlatta incandescenza in mare.

Un mattino autunnale a Torre Salsa

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