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Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Divulgatore naturalistico, produttore di documentari video e fotografici. Un impegno quarantennale nel campo della salvaguardia degli habitat e delle specie minacciate d'estinzione in provincia di Agrigento. Attraverso le sue immagini e le sue descrizioni ci guiderà all'interno delle contrade più incontaminate della nostra terra e non solo.

Trinacria selvaggia Siculiana

Una brutale "rapina"

Il saccheggio del territorio sul promontorio della Torre di Monte Rosso presso contrada Pergole è emblematico della violenza e dell'arroganza che caratterizzano i cartelli finanziari e politici che infettano il meridione

Il saccheggio del territorio sul promontorio della Torre di Monte Rosso presso contrada Pergole è emblematico della violenza e dell'arroganza che caratterizzano i cartelli finanziari e politici che infettano il meridione.
Questo era un luogo idilliaco, la rossa altura era sorvolata da gabbiani reali e falchi, l’antica torre si ergeva solitaria e altera continuando da secoli a fare la scolta al mare africano; durante la notte conigli, donnole, volpi e istrici uscivano dai loro rifugi per procacciarsi il cibo e la mattina, specie in primavera, la gariga e la rada macchia erano un caleidoscopio di colori, le farfalle suggevano il nettare e le api bottinavano il polline mentre nell’aria si spandevano i profumi penetranti delle essenze del timo e del lentisco, tutta la sommità risuonava dei canti modulati e armoniosi di cardellini, fanelli e verzellini.


Tutti potevano godere di questo spettacolo, tutti potevano raggiungere la cima e affacciarsi sullo splendido anfiteatro naturale ristorando la propria anima. Poi un giorno giunse il male, il dio denaro, lo sterco del demonio, un moloch al quale troppi offrono in olocausto i doni più belli che Dio ha fatto all’uomo; e fu cosi’ che i cingoli straziarono la gariga mentre la benna della ruspa svelleva e stuprava rocce e radici antiche, e il cemento, quale osceno e ributtante fluido, ricopriva la rossa terra.weccbbb-2

Questo ributtante agglomerato non è assolutamente abusivo, questa speculazione ha ottenuto ogni permesso da ogni ente preposto alla tutela del territorio, lo scandalo è proprio questo !
Come hanno potuto calpestare impunemente norme comunitarie e nazionali a difesa dei beni ambientali, paesaggistici e architettonici ?

E’ lecito, normale e giusto privare i cittadini del diritto di poter accedere alla sommità di un promontorio per godere di un tramonto o semplicemente per una passeggiata ? Il bene pubblico non può essere alienato e consegnato a pochi, ‘’pochi’’ che, in questo caso, lo hanno anche deturpato. I delitti contro l’ambiente e il paesaggio sono fra i crimini più odiosi, chi li commette ruba l’identità, la salute e la felicità a un intero popolo. Che si faccia giustizia al più presto punendo i responsabili e obbligando gli stessi al ripristino dello stato naturale dei luoghi.

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