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Trinacria selvaggia

Trinacria selvaggia

A cura di Antonio Vanadia

Un mollusco ''trapanatore''

Durante le nostre passeggiate in spiaggia spesso abbiamo notato la presenza di bivalvi "trapanati"; una delle due valve degli stessi reca un foro perfettamente rotondo dal contorno levigato. L'autore della singolare opera è sconosciuto ai più

Durante le nostre passeggiate in spiaggia spesso abbiamo notato la presenza di bivalvi "trapanati"; una delle due valve degli stessi reca un foro perfettamente rotondo dal contorno levigato. L'autore della singolare opera è sconosciuto ai più; il responsabile di questo lavoro è un gasteropode che si chiama "Natica", una sorta di "chiocciola marina" che vive sui fondi sabbiosi e detritici, questo mollusco è un predatore di molluschi bivalvi.

La Natica, dopo aver individuato e immobilizzato la preda nascosta sotto la sabbia, inizia la sua opera demolitrice. L'apparato boccale della Natica, che si chiama "radula", lavora come una trivella aprendo sulla conchiglia un foro da cui preleva le parti molli; questa operazione può durare moltissime ore o addirittura giorni, l'azione di perforazione è aiutata dall'immissione di sostanze corrosive che sciolgono il carbonato di calcio.

Il foro è praticato in prossimità di organi dall'alto contenuto proteico, tale comportamento non si sa se sia scaturito per tentativi ed errori oppure se sia innato o geneticamente correlato.

Dopo aver fatto saltare l'ultimo diaframma la Natica finalmente può godersi il premio delle sue fatiche, inserisce una sorta di proboscide all'interno del foro e inizia il suo pasto. Per una settimana o due non avrà bisogno di lavorare.

Un mollusco ''trapanatore''

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