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Giovedì, 25 Aprile 2024

In giro per il mondo ad insegnare i "gesti siciliani"

Ha deciso di esportare, prima a Londra e poi in tutto il mondo, una peculiarità molto singolare della sicilianità: i gesti. La nuova storia raccontata da Gianluca Randisi

Oggi parliamo di Luca Vullo, la persona che sta insegnando al mondo l’arte del parlare gesticolando. Tra le mille cose che possiamo e potremmo esportare, Luca (www.lucavullo.it) ha deciso di esportare, prima a Londra e poi in tutto il mondo, una peculiarità molto singolare della sicilianità: i gesti. Nel mondo noi italiani, specialmente noi siciliani, siamo abbastanza presi in giro per questa nostra tendenza che ci porta ad utilizzare le mani e le braccia per enfatizzare quello che diciamo.

Siamo presi in giro perchè le persone di altri paesi non conoscono il nostro vocabolario gestuale e Luca attraverso delle lezioni (e non solo) presso le piu’ prestigiose università mondiali (tra cui Oxford) ha iniziato un percorso composto da vere e proprie lezioni di gestualità Siciliana. 

Le lezioni di Luca adesso sono molto richieste in tutto il mondo, e questo fenomeno ha raggiunto l’interesse di diverse testate internazionali (tra cui anche la BBC).  Abbiamo avuto la possibilita’ di parlare con il simpaticissimo Luca e qui vi riportiamo la sua intervista. 

PS. Dato il caso, l’articolo potrà contenere tracce di contenuti in siciliano.

Cu sì? Ci racconti un po' la tua storia? Da dove vieni, dove hai studiato, cosa hai fatto prima di approdare a Londra?  
Sono nato a Caltanissetta, dove ho iniziato a girare video non professionali con amici, da questo ho scoperto la mia passione e ho deciso di andare a studiare al DAMS di Bologna dove ho avuto modo di specializzarmi e fare esperienze dirette. Nel 2003 ho girato il mio primo documentario dal titolo “Cumu veni si cunta”, un documentario sulla peculiarita’ dei Siciliani di adattarsi a qualsiasi situazione. Dopo un periodo in cui mi sono focalizzato su Caltanissetta, nel 2006 ho fondato la mia casa di produzione, Ondemotive (www.ondemotive.net). 

A cu apparteni? Qual è il tuo primo lavoro? Da cosa hai iniziato e come è stato l’impatto con il lavoro?
Sono Siciliano, e il legame con la mia terra e’ focale ed evidente in tutti I miei lavori, sono una persona molto appassionata della Sicilia e della Sicilianita’, penso che da noi ci siano tante cose belle da condividere e a volte ci sia anche tanto da imparare o da capire, questo amore legato alla passione per la didattica ha fatto in modo che mi avvicinassi sempre di piu’ alla Media Education.
Ho condotto diversi laboratori cinematografici nelle scuole e amo lavorare nel sociale (In passato ho sviluppato un Cortometraggio dal titolo “Un Mu Scurdavu” realizzato all'interno del carcere minorile di CL e il documentario “Attraversamenti” sull'Alzheimer realizzato con la cooperativa Etnos presso il Centro Alzheimer di Caltanissetta).
Nel 2008 ho realizzato un documentario dal titolo “Dallo zolfo al carbone”  (www.dallozolfoalcarbone.com) e questo ha avuto numerosi premi e riconoscimenti fino a condurmi nel 2009.  Lavoro anche nell'organizzazione di eventi culturali come dimostra il mio coinvolgimento come direttore artistico del Lampedusa Film Festival nel 2011. Nello stesso anno e’ arrivato “La voce del corpo” (www.lavocedelcorpo.com    https://www.facebook.com/lavocedelcorpo), un documentario sulla straordinaria comunicazione non-verbale dei Siciliani. Un film pensato come un dvd multimediale per insegnare una nuova lingua, in questo casa la lingua del corpo di questo popolo. Iil successo all'estero è stato dilagante al punto di essere letteralmente travolto da richieste provenienti da tutto il mondo di proiezioni del mio documentario con abbinato un workshop pratico sulla gestualità italiana. 


 

COMU TI TROVI A LONDRA? Com'è stato ambientarsi in una nuova città?
Mi trovu Na BBUmma! Ambientarsi però non facile. Uno shock mentale ed emotivo. Adesso però posso dirti che “Ogni giorno sotto ogni riguardo progredisco sempre di più” (cit. Di Ti ricordi di Dolly Bell di Emir Kusturica) mentre in Italia nell'ultimo periodo vivendo uno stato di frustrazione perenne “Ogni giorno sotto ogni riguardo regredivo sempre di più”.

Ma chi ti passà p'a testa? Come mai hai deciso di insegnare i gesti siciliani?
Sulu u signuri lu sapi! Tutto è partito dall'idea del mio documentario “La voce del corpo” sulla gestualità dei siciliani già pensato come un DVD multimediale per insegnare la nostra lingua, quella del corpo. Poi dopo una serie di proiezioni a Londra fui contattato dal National Theatre perché il regista Richard Eyre mi propose di  fare un workshop pratico di gestualità siciliana con i suoi attori irlandesi per la preparazione di Liolà di Pirandello. E' stata un' esperienza meravigliosa lavorare con loro e davvero emozionante vedere poi sullo stage di questo spettacolo (sold out  per 3 mesi consecutivi) tutti I gesti che avevo insegnato agli attori.
Nel frattempo mi contattò il "The Guardian" per un intervista e la BBC Two che mi invitò come esperto di gestualità italiana all'interno della trasmissione SEE HEAR. Subito dopo arrivò l'email dalla Bristol University che mi richiedeva 2 giorni di workshop sulla gestualità italiana per gli studenti che studiavano la nostra lingua. L'evento fu un successo e grazie al passaparola e al duro lavoro di propaganda fatto in sinergia con mia sorella Liana, si è scatenato un onda di richiamo mondiale che non mi ha fatto più fermare.

Ci campi? Come la comunità internazionale ha accolto questa novità e secondo te perché c'è tanta curiosità su questo tema?
Seeeeeeeeee ma chi fa babbii? Ti pare così semplice? Per campare ovviamente devo mettere insieme tutte le mie varie attività, francamente è impensabile poter campare solamente con i miei corsi di gestualità, almeno per il momento. La curiosità e l'interesse nasce dal fatto che faccio osservare in profondità quello che in superficie sembra solo uno stereotipo folkloristico e senza alcun senso. Quando scoprono che si tratta di un linguaggio molto ricco e codificato rimangono magicamente affascinati e vogliono saperne sempre  di più. 

Ma ti piaci? Cosa ami di più di questo lavoro che hai creato?
M'addivertu cumu un picciriddu! E' meraviglioso confrontarmi quotidianamente con tutte le culture del mondo per crescere e scoprire differenze, similitudini oltre che per conoscere meglio se stessi e le proprie radici storico-culturali.

Ti cummeni? Quali i pro e i contro di "emigrare" e in questo caso di esportare la sicilianità?
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi"
Contro:  essere lontano dalla mia famiglia che amo molto e dagli amici più cari oltre ovviamente da tutto quello che di meraviglioso la nostra terra può offrire.
Pro: crescere con una mentalità globale, ho trovato  tutto quello che nel mio paese non riuscivo a trovare, senzo di liberazione, appagamento e gratificazione.

Comu c’arrestanu? Quali sono le reazioni principali dei tuoi alunni prima e dopo una lezione?
Ma cu è stu foddi scatenatu? Secondo me lo pensano tutti all'inizio. Facendo un'analisi collettiva, credo che restino totalmente ammaliati dalla tematica e dal mio metodo ridono parecchio e mentre si divertono vivono una sorta di shock culturale  che li mette subito di fronte ad una profonda autoanalisi. Mettendosi in gioco confrontano  la propria cultura di origine e le proprie abitudini con le mie. Poi le sperimentiamo insieme con grande entusiasmo e curiosità. Tutti mi ringraziano alla fine dell'incontro per aver imparato qualcosa di utile e non è raro  che alcuni di loro vengano ad abbracciarmi calorosamente per esprimere gratitudine in perfetto “italian style”.

E dopu? Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Pianificare i miei prossimi tour gestuali in giro per il mondo. Al momento abbiamo fissato le date per la Norvegia dove andrò dal 24 ottobre al 4 novembre, poi sarà la volta degli Stati Uniti nella seconda meta di novembre e per il prossimo anno si prospettano Argentina e Cina. Il lavoro più complesso e impegnativo sarà il mio prossimo documentario sugli Italiani a Londra  che girerò a settembre 2014.
Questo primo documentario in Uk  sarà realizzato in collaborazione con il Ministero degli Esteri, Ambasciata Generale e Consolato generale d'Italia a Londra,  oltre che sponsors e VIPs Italiani e Siciliani... Sto realizzando anche un progetto didattico con il COASIT che porterà alla realizzazione di un cortometraggio sul concetto di ”Italianità” vista con gli occhi dei bambini che  studiano italiano a Londra. Continuo a mantenere I rapporti lavorativi e collaborativi con la Sicilia, infatti ho girato di recente un video promozionale per Il Castello di Chiaramonte e Il Parco Chiaramontano (Siculiana) che vedrà la luce nei prossimi giorni.

Cosa consigli ai giovani siciliani?
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti... Credete nei vostri sogni picciotti e non rassegnatevi mai! Volere è potere!

Quale pensi sia un grande problema della Sicilia e come lo vorresti risolvere?
Il più grande problema è il ttraffico! Aahhaha scherzo ;) Il grande problema è che non c'è un solo problema, ma purtroppo ne abbiamo parecchi e anche gravi. In Sicilia come in Italia  vi è una cappa sociale malata e ammettiamolo di indole puramente mafiosa e disonesta che può schiacciare l'individuo fino ad annientarlo del tutto. Non si trova: meritocrazia, valorizzazione delle risorse umane(oltre territoriali), trasparenza e correttezza, senzo civico, rispetto del lavoratore, spirito collaborativo e sinergico, libero mercato.  La speranza diventa inevitabilmente un miraggio e vige invidia, gelosia ed individualismo. Mi vengono in mente Ciprì e Maresco che con le loro ambientazioni e i loro personaggi  esprimono molto bene il mood che vorrei esprimere. 
Ovviamente in questi ultimi anni c'è stato un  miglioramento e un grande lavoro di tante persone nella nostra regione. Ma ancora c'è tantissimo da fare. Non ho soluzioni ma  penso che sia una buona idea quella di fare rete tra le belle persone e realtà sul territorio e creare dei ponti intensi e costanti con il resto del mondo. A tutti quelli che rovinano la notra terra e cercono di distruggere le  buone sinergie e le risorse dedico con tutto il cuore questo gesto:
 

luca vullo corna-2

Qual è il tuo sogno più grande?
Te lo svelerò appena lo avrò realizzato!

Parlare con Luca è stato bellissimo. bellissimo perché non solo ho trovato una persona iper disponibile e molto simpatica, ma soprattutto perché Luca è un cultore della tradizione siciliana e sta cercando in vari modi e con vari mezzi di esportare e rendere comprensibile a tutti questa cultura. Per noi Siciliani, e per noi Agrigentini il lavoro di Luca è molto importante, basterebbe pensare alle nostre tradizioni e pensare come valorizzarle al meglio per capire quale ruolo persone come Luca possono giocare in questi progetti. Noi in Sicilia siamo per tradizione maestri in molte cose, Carretti Siciliani, Ceramiche, Cucina, Linguistica, Artigianato, Musica abbiamo talmente tante peculiarita’ ed eccellenze nella nostra tradizione che e’ quasi impossibile listarle tutte. Ecco, conoscere Luca e conoscere il suo mondo e il suo lavoro mi ha fatto capire tante cose:
- La nostra tradizione ha un valore immenso per questo non bisogna perderla ma anzi custodirla gelosamente e tramandarla. In catalonia per non perdere la tradizione, gli studenti hanno lezioni di catalano e se tu sei una persona proveniente dall’estero quando studi in una loro universita’ devi fare anche un esame di Catalano, questo forse e’  un esempio estremo, pero’ questo esempio ci porta a capire come e quanto e’ importante difendere e non perdere l’identita’ sociale e culturale tramandata dalla storia, come non perdere le radici.
- La nostra tradizione e’ affascinante, non solo per noi ma anche per chi vive fuori dalla Sicilia e fuori dall’Italia e l’interesse sempre crescente nei progetti di Luca ne e’ la conferma. Noi siamo portati per indole a non dare tanto valore a quello che ci circonda ma come per magia quando ci spostiamo all’estero vediamo che altre nazioni riescono ad attrarre l’interesse delle persone con molto meno, personalmente penso che dovremmo guardare con occhi diversi tutto quello che ci circonda perche’ tutto ha un valore e puo’ essere valorizzato maggiormente e soprattutto perche’ tutto cio’ che sta alla nostra cultura e’ affascinante per chi viene dall’estero.
- La nostra tradizione puo’ portarci lavoro. Ci lamentiamo sempre che non c’e’ lavoro, vero, verissimo, in Sicilia non c’e’ lavoro, ma forse quello che ancora non e’ chiaro a tutti e’ che ad oggi siamo noi a doverci costruire il nostro lavoro (https://bit.ly/1oORGAl) e per far questo uno sguardo alla nostra tradizione puo’ senza dubbio aiutarci.
- Esporta, esporta, esporta Trovate qualcosa che ha valore per la societa’, trovate qualcosa di interessante e tentate di esportarla dove il valore di questo qualcosa puo’ essere riconosciuto e retribuito, oggi non esistono piu’ limiti territoriali gli unici limiti che possono esistere sono linguistici (dipendono da voi e sono colmabili) e di budget (questi possono essere superati in vari modi ad esempio ricorrendo al crowdfunding, agli angel investors, ai venture capitalist o semplicemente con dei prestiti). 

Oggi nulla e’ impossibile soprattutto realizzare idee valevoli, quindi provate, provate e riprovate! Adesso, prima di andare in ferie per qualche settimana, volevo ringraziare tutti i lettori per I messaggi, i commenti e le attestazioni di stima che abbiamo ricevuto sia personalmente che in redazione. Questa rubrica è nata quasi per gioco e il successo che sta avendo era del tutto inaspettato, per questo vorrei dirvi: grazie, grazie, grazie!

Adesso è arrivato il momento di andare in ferie, quindi: OUT OF OFFICE, directions Beach!

A presto e buone ferie a tutti.
Gian

In giro per il mondo ad insegnare i "gesti siciliani"

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