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Qualità della vita, ecco perché Agrigento non è Ravenna

L'ANALISI. Uno studio individua tre componenti del Sistema globale che interagendo tra loro migliorano la qualità della vita: il sistema umano, il sistema di supporto e il sistema naturale. Ecco cosa bisogna cambiare per scalare la graduatoria

E’ di circa due mesi fa la notizia di Agrigento ultima nell’annuale classifica riguardante la “qualità della vita” nelle 107 province italiane redatta da “Il Sole 24 ore”. Naturalmente questa notizia ha destato sgomento e ironia in tutti gli agrigentini, che ancora una volta hanno visto Agrigento in coda alla graduatoria. Per fare un po’ di luce su questo tema, di cui tutti parlano ma nessuno conosce approfonditamente, mi piacerebbe delineare il concetto di qualità della vita e il suo effetto sulla popolazione.

La qualità di vita o “benessere” della popolazione di una comunità, città o nazione, è un argomento importante in economia, scienze politiche e sociologia. Quando una città ha una buona qualità di vita, significa che la maggioranza della sua popolazione può fruire di una serie di vantaggi politici, economici e sociali che le permettono di sviluppare con discreta facilità le proprie potenzialità umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta.

La massimizzazione della qualità della vita è un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile e continuativo di una provincia o città.

Uno studio di Hartmut Bossel (1999) individua tre componenti del Sistema globale che interagendo tra loro migliorano la qualità della vita, e questi sono: il sistema umano, il sistema di supporto (economico e infrastrutturale) e il sistema naturale (risorse e ambiente, le cui risorse devono essere mantenute costanti ai fini di garantire la sostenibilità). 

Sebbene il Sistema naturale ad Agrigento sia dalla nostra parte, è palese che in quello umano e in quello di supporto abbiamo un deficit. Il deficit a livello di Sistema umano è creato da due fattori che hanno un doppio legame: il grado di istruzione e la disponibilità alla mobilità. 

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un innalzamento del livello medio di istruzione degli agrigentini e ad una più alta disponibilità alla mobilitazione degli stessi. Il motivo? Le persone decidono dove andare a vivere anche in funzione della qualità della vita percepita o effettiva di una città o provincia e ciò ha portato ad una mobilitazione della forza lavoro dalle località con scarsa qualità della vita (Agrigento) a località con medio/alta qualità della vita, generando un circolo vizioso che culmina con il declino più assoluto della città deficitaria.

Nonostante siano anni che ad ogni modo Agrigento oscilla tra le ultime posizioni, penso sia utile fare una riflessione sulle motivazioni principali che hanno portato a questo risultato al fine di individuare le aree di intervento sulle quali si dovrebbero focalizzare gli sforzi per uscire da questo pantano.

Bisogna innanzitutto sottolineare il metodo di redazione della graduatoria. I valori riportati dalle 107 province nei 36 indicatori vengono rielaborati e trasformati in punteggi che servono a stilare le varie graduatorie. Vengono assegnati 600 punti alla prima classificata e poi, a scalare, in base alla distanza rispetto alla migliore provincia, vengono attribuite le posizioni successive. Quindi la nostra posizione è dovuta alla distanza che vi è sullo stesso indicatore tra noi e la prima classificata. 

Le 6 macroaree considerate da “Il Sole 24 Ore” sono: tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, ordine pubblico, popolazione e tempo libero; ogni macroarea poi è scomposta in diversi micro indicatori che vanno a formare il punteggio della macroarea stessa.

Innanzitutto bisogna affermare che la situazione della provincia di Agrigento non è un caso atipico, ma – anzi - è un risultato in media con quello della regione Sicilia. In diverse macroaree le provincie della regione Sicilia hanno ottenuto risultati inferiori alle medie tra regioni il che sta ad evidenziare la comunanza del problema di scarsi risultati sul piano della qualità della vita a tutte le provincie siciliane.

Da una prima analisi della graduatoria attuale e di quelle passate è facile ottenere una istantanea delle carenze che la nostra provincia manifesta. Avendo appurato che la situazione non è esclusivamente legata alla provincia di Agrigento, ma comune alle 9 provincie, bisogna individuare le possibili cause discriminanti che hanno fatto in modo che le provincie della regione versino in questo stato quasi disastrato. Tra le principali differenze regionali in termini di accentuamento di un fenomeno possiamo rilevare che in Sicilia riscontriamo i seguenti fattori cancerogeni in maggior misura rispetto alle altre regioni:

- Cattiva gestione dei finanziamenti pubblici

- Qualità della classe politica

- Collusione con la mafia 

- Pizzo

- Lavoro in nero

- Clientelarismo e parentalismo

- Capitale sociale della popolazione (Il capitale sociale di una comunità va inquadrato come: “Fiducia, senso di obbligazione e di responsabilità verso gli altri e le istituzioni, solidarietà e partecipazione: le sue manifestazioni sono molteplici e le ricerche condotte negli ultimi anni ne hanno esplorato le diverse fattispecie e i vari effetti, soprattutto come ingrediente necessario per lo sviluppo economico”).

Molti di questi problemi possono essere accomunati a quello che in precedenza è stato definito Sistema di supporto (economico e infrastrutturale). Ad ogni modo, avendo compreso che abbiamo diversi problemi e anche grossi, bisognerebbe avere un approccio metodico al fine di risolvere la situazione corrente e migliorare i nostri risultati.

Per sviluppare una metodologia di intervento che vada a fare leva sui parametri che particolarmente influenzano la graduatoria generale dell’analisi de “Il Sole 24 Ore”, prima di tutto si devono individuare quei parametri che hanno maggior impatto sui risultati generali, parametri “leva”. 

Al fine di individuare questi parametri sono state effettuate delle analisi statistiche sulle serie storiche dei dati relative alla graduatoria de “Il Sole 24 Ore”.  Da una prima regressione statistica è stato individuato che due fattori su sei (tenore di vita e ordine pubblico) influenzano in misura minore i risultati finali e quindi possono essere considerati con minore attenzione. 

Focalizzandosi sugli altri parametri invece è emerso che il maggior focus per risalire la classifica dovrebbe essere incentrato su:

• Affari e lavoro:
1. Alla ricerca di un posto
2. I prestiti alle Imprese
3. I debiti non pagati

• Servizi ambiente e salute:
1. Presenza di infrastrutture
2. Pagella ecologica

• Popolazione:
1. Investimento in formazione
2. Densità demografica

• Tempo Libero:
1. Fare Gruppo 

Naturalmente questi, oltre ad essere i parametri a maggior impatto sulla graduatoria generale, sono anche quelli in cui la città di Agrigento è maggiormente deficitaria e quindi quelli in cui sarebbe opportuno che la provincia e la pubblica amministrazione prendessero come obiettivi.

Gli obiettivi locali devono essere di supporto ad una missione, questo è il motivo per cui sarebbe molto importante che gli enti locali avessero una linea guida strategica improntata al miglioramento della situazione in graduatoria.

Immaginate cosa succederebbe se la missione della nostra provincia domani divenisse la seguente e se tutte le azioni e decisioni politiche economiche venissero prese al fine unico di realizzare la stessa:

“La provincia di Agrigento è un Ente Locale indirizzato all’efficacia ed efficienza economica, amministrativo-burocratica, alla gestione del territorio e delle sue potenzialità, ad una programmazione degli interventi risanatori e innovative economicamente sostenibili, nonché al coordinamento dei suddetti. In quanto responsabile della qualità della vita dei cittadini, la Provincia, e tutti i suoi funzionari devono operare con dedizione, alta professionalità e onore esclusivamente per conto della collettività. Compito principale della Provincia di Agrigento è mirare a competere in efficacia ed efficienza con le migliori province Italiane, distaccandosi dagli attuali risultati conseguiti in termini di Qualità della Vita e da quella che è la realtà siciliana all’inizio del 21esimo secolo”.

Il cambiamento è possibile se deriva da tutti noi.

Vi lascio con una citazione: “L'eguaglianza di una determinata società dipende dal suo grado di idoneità a garantire a tutte le persone una serie di capacità di acquisire fondamentali funzionamenti, ossia un'adeguata qualità della vita o benessere generale, ossia non ristretto entri parametri strumentali o economici.” Amartya Sen, Nobel per l’economia 1998

E infine con un articolo recentemente scritto da Raimondo Moncada che tiene conto di quella che è la qualità intrinseca della vita ad Agrigento, per noi agrigentini, per ricordare chi siamo, per ricordare perché ci teniamo così tanto e per ricordare perché vogliamo migliorare questa città.

Qualità della vita, ecco perché Agrigento non è Ravenna

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